Il «Punto d’ascolto» preso d’assalto «Percezione del rischio distorta genera panico»
VERONA «Le persone hanno bisogno di rassicurazioni». A dirlo è la dottoressa Giuliana Guadagnini, responsabile del Punto Ascolto dell’Ufficio Ambito Territoriale di Verona, che in questi giorni sta rispondendo a centinaia di domande su come comportarsi ai tempi del coronavirus. «Posso mandare mio figlio a giocare nel cortile condominiale? E al parco? Quando esce, devo fargli indossare mascherina e guanti? Meglio lavare tutto con l’amuchina?» sono solo alcune delle domande che si è sentita rivolgere più frequentemente in questi giorni, a partire dal primo giovedì di chiusura delle scuole e che, probabilmente, continueranno anche la settimana prossima. A formularle sono stati soprattutto genitori di bambini della scuola primaria, ma anche docenti e studenti di ogni ordine grado, tutti alle prese con un’infodemia che non lascia tregua. «Al numero dedicato al punto di ascolto, non dò indicazioni di carattere medico, perché non è un ambito di mia competenza – sottolinea – ma solo di carattere psicologico. Già solo parlare con le persone e ascoltare le loro ansie ha un effetto terapeutico» come se, formalizzate, le paure assumessero una forma ben precisa, uscendo dal buio e svestendosi della paura. «Far recuperare il buon senso è il lavoro più difficile di questi giorni, a cui si aggiunge la richiesta di rassicurazione». Il numero è attivo dal 2005 per segnalare situazioni di disagio scolastico: sebbene nasca principalmente per ascoltare presidi, insegnanti e genitori (perché gli studenti dispongono di centri di informazione e consulenza, i cosiddetti Cic, entro le mura scolastiche), ora è aperto a tutti coloro che percepiscono un problema ed è per questo che il provveditorato ha voluto specificare come al 340.2586576 possano chiamare tutti anche in relazione al Coronavirus. «La percezione del rischio può essere anche distorta sino a portare a condizioni di panico che sono quasi sempre del tutto ingiustificate perché portano a comportamenti meno razionali e non prevedibili – continua -. A rispondere a quest’emergenza psicologica non c’è solo il numero di telefono, ma anche un indirizzo email, puntoascolto@istruzioneverona.it». Un’email che, però, non è mai stata usata in queste settimane. «La casella di posta vuota è emblematica: significa che le persone hanno bisogno di essere rassicurate subito, senza aspettare i tempi, seppur brevi, della corrispondenza digitale». Chiunque ne sentisse il bisogno, quindi, può chiamare la dottoressa Guadagnini al 340.2586576: «un atteggiamento psicologico valido può aiutare non solo chi lo attua ma anche gli altri».