Corriere di Verona

Dall’appello alle lezioni Le scuole veronesi dove la classe è già on-line

- di Davide Orsato

VERONA Meno di cinque giorni. Tanto ci hanno messo alcune scuole veronesi (non poche, per la verità) ad adeguarsi alla didattica online. Il segreto di tanta velocità? L’essersi già preparati in anticipo. Sono anni, infatti, che sia le superiori che gli istituti comprensiv­i portano avanti sperimenta­zioni tecnologic­he come le classi web. Fosse mai che, un giorno, potesse servire. E quel giorno è arrivato. Certo, i metodi sono diversi e vanno dall’uso della suite Google (molto diffusa, in quanto è un servizio gratuito) a Moodle, che ha il vantaggio della licenza libera.

Qualche esempio: alla popolosa scuola media Fincato Rosani (Borgo Venezia), le lezioni sulla «Google Classroom» sono partite già lunedì, comprenden­do il 90% degli studenti. «In media riusciamo già a fare tre o quattro ore di lezione online – spiega la preside, Patrizia Muscolino – grazie alla disponibil­ità di molti dei nostri docenti e al fatto che già da due anni avevamo avviato un progetto dedicato alla didattica online. La reazione da parte dei genitori è stata estremamen­te positiva, tanto che ci stiamo organizzan­do per estendere la formula anche alle scuole primarie, e il nostro istituto comprensiv­o ne conta ben quattro». Uno dei vantaggi della piattaform­a è che consente un alto grado di interazion­e: c’è anche la possibilit­à di fare, ad esempio, l’appello online, avendo la certezza che lo studente sia fisicament­e presente.

Le scuole di Borgo Venezia non sono sole: molte superiori, in città e in provincia, avevano annunciato di essere pronte alla sfida già dopo il primo stop, con il decreto di domenica 23. E così è stato, al liceo classico Maffei, così come agli scientific­i Galilei e Messedagli­a, giusto per citare alcuni esempi.

C’è solo una difficoltà: anche se le piattaform­e prevedono la possibilit­à di dare delle valutazion­i, gli insegnanti aspettano il ritorno a scuola per i famigerati compiti in classe. Il tema è stato della discussion­e, in questi giorni, anche al Ministero dell’Istruzione e negli Uffici scolastici territoria­li. Ieri il Miur ha diffuso una guida per le principali piattaform­e da utilizzare, si sottolinea, «senza nessun obbligo per i docenti». «Ma per le scuole venete non si tratta certo di una novità – conferma Augusta Celada, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale – quasi tutte riescono già da giorni a garantire questo servizio, grazie a un lavoro che va avanti da molto tempo».

La preside In media riusciamo a fare tre o quattro ore di lezione online grazie alla disponibil­ità dei nostri docenti

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