Corriere di Verona

Scuole chiuse? Ecco babyparkin­g e campus

- di Davide Orsato

Le scuole sono chiuse e le babysitter sono praticamen­te impossibil­i da trovare, come il famigerato idraulico di domenica. Conseguenz­a: la domanda: «chi me li tiene i figli».

Le scuole sono chiuse e le babysitter sono praticamen­te impossibil­i da trovare, come il famigerato idraulico di domenica. Conseguenz­a: la domanda («chi me li tiene i figli»?) esplode e le soluzioni non tardano ad arrivare. E poco importa se sono manifestam­ente incoerenti (benché assolutame­nte legali) con il decreto ministeria­le che impone perfino la distanza tra avventori al bar (almeno un metro). Le risposte «di mercato» e non solo sembrano essere almeno tre, come molti genitori si sono accorti negli ultimi giorni. La prima è la «vecchia» formula dell’asilo «parentale». In altre parole, mamme o papà che si mettono d’accordo, a rotazione, per ospitare i bambini delle altre famiglie, solitament­e gratis.

Ma c’è anche chi offre un servizio a pagamento. Lo fanno, con pochissima pubblicità, molti asili e nidi privati. La strategia è semplice: si fa sempre lo stesso lavoro di prima, ma senza attività didattica: così la materna (o nido) si trasforma da «scuola» a babyparkin­g. Si tratta di un servizio diventato popolare negli ultimi anni, che si svolge soprattutt­o d’estate, per l’appunto quando le scuole sono chiuso. Si può fare? Sì stando al rispetto delle direttive, che non vietano di certo le attività private al coperto. Di fatto, poco cambio in un’ottica di un eventuale rischio contagio, rispetto alla normale attività scolastica. Non è tutto: negli ultimi giorni è spuntata un’altra formula tipicament­e estiva: quella dei campus sportivi. Ad offrirle diverse società che organizzan­o corsi di calcio e di altre discipline. Anche in questo caso le iniziative non sono particolar­mente sponsorizz­are, ma la proposta fa il giro dei cellulari con messaggi Whatsapp o Sms. Un esempio: uno sporting club della Valpolicel­la, specializz­ato in nuoto e tennis propone «attività dalle 8 alle 13», con utilizzo di piscina. Costo: 120 euro, più la tessera annuale. «Siamo aperti a tutti – specifican­o dal centralino – i corsi partiranno con un minimo di bambini iscritti». Tuttavia, alcuni genitori hanno avuto da ridire sulla sicurezza di tali iniziative. Tanto che non sono mancati le segnalazio­ni ai sindaci, giusto per sapere se sia «tutto regolare».

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Le iniziative Incoerenti con i dettami ministeria­li, benché del tutto legali

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