Scuole chiuse? Ecco babyparking e campus
Le scuole sono chiuse e le babysitter sono praticamente impossibili da trovare, come il famigerato idraulico di domenica. Conseguenza: la domanda: «chi me li tiene i figli».
Le scuole sono chiuse e le babysitter sono praticamente impossibili da trovare, come il famigerato idraulico di domenica. Conseguenza: la domanda («chi me li tiene i figli»?) esplode e le soluzioni non tardano ad arrivare. E poco importa se sono manifestamente incoerenti (benché assolutamente legali) con il decreto ministeriale che impone perfino la distanza tra avventori al bar (almeno un metro). Le risposte «di mercato» e non solo sembrano essere almeno tre, come molti genitori si sono accorti negli ultimi giorni. La prima è la «vecchia» formula dell’asilo «parentale». In altre parole, mamme o papà che si mettono d’accordo, a rotazione, per ospitare i bambini delle altre famiglie, solitamente gratis.
Ma c’è anche chi offre un servizio a pagamento. Lo fanno, con pochissima pubblicità, molti asili e nidi privati. La strategia è semplice: si fa sempre lo stesso lavoro di prima, ma senza attività didattica: così la materna (o nido) si trasforma da «scuola» a babyparking. Si tratta di un servizio diventato popolare negli ultimi anni, che si svolge soprattutto d’estate, per l’appunto quando le scuole sono chiuso. Si può fare? Sì stando al rispetto delle direttive, che non vietano di certo le attività private al coperto. Di fatto, poco cambio in un’ottica di un eventuale rischio contagio, rispetto alla normale attività scolastica. Non è tutto: negli ultimi giorni è spuntata un’altra formula tipicamente estiva: quella dei campus sportivi. Ad offrirle diverse società che organizzano corsi di calcio e di altre discipline. Anche in questo caso le iniziative non sono particolarmente sponsorizzare, ma la proposta fa il giro dei cellulari con messaggi Whatsapp o Sms. Un esempio: uno sporting club della Valpolicella, specializzato in nuoto e tennis propone «attività dalle 8 alle 13», con utilizzo di piscina. Costo: 120 euro, più la tessera annuale. «Siamo aperti a tutti – specificano dal centralino – i corsi partiranno con un minimo di bambini iscritti». Tuttavia, alcuni genitori hanno avuto da ridire sulla sicurezza di tali iniziative. Tanto che non sono mancati le segnalazioni ai sindaci, giusto per sapere se sia «tutto regolare».