Treviso, più di 100 contagi E in Veneto sono 11 i morti
Salgono a 459 i casi confermati in tutta la Regione Diciotto i guariti. L’Iss: «Nessuno si senta immune» Messaggio di Mattarella agli abitanti della zona rossa: «Rispettano con grande serietà un isolamento necessario»
Mentre comincia a ridimensionarsi il focolaio iniziale di Coronavirus a Vo’ Euganeo, ancora in zona rossa ma sceso da 90 a 84 casi in virtù delle prime guarigioni (18 in tutto il Veneto), continua a preoccupare molto il cluster di Treviso. Territorio in passato già messo sotto pressione da epidemie di influenza suina, meningite e Tbc e ora alle prese con un epicentro individuato nell’ospedale Ca’ Foncello e in continua evoluzione. Ieri i soggetti positivi al test sono risultati 108 (dodici in più rispetto alla rilevazione di mercoledì), superando i 104 registrati nella provincia di Padova, che ha subìto un incremento di altri 21. E denuncia qualche difficoltà nella Pediatria del’Azienda ospedaliera, con cinque medici risultati positivi al tampone e la conseguente decisione della direzione di rimandare l’attività programmata, sia chirurgica che ambulatoriale, per garantire le emergenze. Sempre alla Marca è attribuita un’altra vittima, la settima dopo l’esplosione del focolaio nel reparto di Geriatria e l’undicesima del Veneto.
Si tratta di un 93enne gravato da pluripatologie, ricoverato in Geriatria prima del decesso di Luciana Mangiò, l’insegnante in pensione di Paese che il 25 febbraio aveva aperto la triste serie dei decessi a Treviso. L’anziano, dimesso, era successivamente rientrato in ospedale ed è spirato in Malattie Infettive. Al bilancio delle vittime sono stati aggiunti i tre pazienti — due degenti sempre del Ca’ Foncello e uno dell’Azienda ospedaliera di Padova ma originario di Mira — finora classificati come stroncati da altre malattie pregresse o concomitanti.
Adesso i casi confermati nell’intera regione salgono a 459, 52 in più rispetto a mercoledì: 130 sono ricoverati (38 all’ospedale di Treviso), gli altri si trovano in osservazione a casa. E a chi chiede: ora, che succederà, per quanto ne avremo?, risponde l’Istituto superiore di Sanità. «I dati in letteratura dimostrano che la grande maggioranza dei malati ricoverati in Terapia Intensiva supera la fase critica e si avvia a un percorso di guarigione che poi si conclude con la negativizzazione del virus — illustra il presidente, Silvio Brusaferro —. Va però sottolineato che dipende molto dall’età media del paziente: le persone anziane tendono ad avere una permanenza un po’ più lunga. E noi abbiamo una popolazione abbastanza anziana. Siamo partiti da una fase epidemica localizzata in due aree di Lombardia e Veneto, poi la mobilità dei cittadini ha aperto in molte altre regioni piccoli focolai nati da contatti con le due regioni. Le misure di contenimento sono necessarie ma è altrettanto decisivo il modo in cui ci comportiamo. E’ importante che nessuno si senta immune — aggiunge Brusaferro — e che ognuno si ritenga coinvolto nell’adottare misure utili a contenere i contagi».
Un pensiero ai residenti delle zone rosse come Vo’ Euganeo è stato rivolto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Ringrazio i nostri concittadini delle zone rosse, per il modo con cui stanno affrontando i grandi sacrifici a cui sono sottoposti. Stanno rispettando con grande serietà i criteri di comportamento per combattere il coronavirus. Supereremo la situazione di questi giorni». Si avvicina la scadenza delle due settimane fissate per una prima valutazione della quarantena imposta a Vo’ e al Lodi
Lanzarin Prosegue la rilevazione dei tamponi: ne abbiamo già effettuati 11.949, la maggior parte dei quali a Vo’ Euganeo. Nel Comune padovano adesione massiccia
giano. Il governatore Luca Zaia confida nel termine dell’isolamento, Brusaferro avverte: «Stiamo lavorando a una valutazione dell’impatto dei provvedimenti presi, penso che tra oggi e sabato avremo qualche informazione. Opereremo analisi sistematiche, anche grazie al contributo delle Regioni, che stanno alimentando il database centralizzato».
Nell’incontro di mercoledì i governatori hanno pure chiesto al premier Giuseppe Conte il blocco di tutti i vincoli per l’assunzione del personale in sanità, anche a tempo determinato, e l’acquisizione semplificata delle attrezzature per sanità e Protezione civile. Intanto il Veneto continua con i tamponi. «Abbiamo raggiunto quota 11.949 (la seconda d’Italia dietro la Lombardia, che ne conta 12.354 insieme però a 2251 infetti e 98 morti,
ndr) — dichiara l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin — la maggioranza dei quali, 2800, rilevati a Vo’ Euganeo. Nel Comune padovano la partecipazione dei cittadini è stata su base volontaria e ha ottenuto un’adesione massiccia».