Cari veneti, questo è il momento della responsabilità
Sto ricevendo in questi giorni moltissime richieste e segnalazioni dalla mia terra, il Veneto, che è anche una delle regioni più colpite da questa crisi. Sia in termini di persone ammalate, che di ripercussioni sulle attività economiche e produttive. Voglio quindi rivolgermi ai veneti e ai miei conterranei, qui, dal Ministero dell’Interno. E ai Sindaci che, con la consueta dedizione, sono in prima linea a fronteggiare l’emergenza. La situazione che stiamo affrontando è seria. Nelle scorse ore il Governo ha esteso al resto del Paese le misure che il Veneto sta già sperimentando: scuole chiuse, sospensione degli eventi e di ogni attività di massa che possa favorire la diffusione della malattia. L’obiettivo è chiarissimo: rallentare il contagio, ridurre la portata del virus. Non c’è un obiettivo più importante di questo, per una ragione molto semplice: anche se la stragrande maggioranza di coloro che vengono contagiati guarirà, i rischi per alcuni soggetti più vulnerabili della popolazione sono reali ed elevati. E c’è un’altra ragione che dobbiamo considerare: se troppe persone si ammalano contemporaneamente e richiedono cure ospedaliere, il sistema sanitario può andare in crisi. Ecco perché vengono adottate misure di straordinaria gravità, sulla base delle raccomandazioni dei migliori scienziati e medici italiani e internazionali. Perché la risposta più efficace all’emergenza è ridurre la portata del contagio. Ed ecco perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, può aiutare a risolvere il problema: evitando contatti non necessari, lavandosi spesso le mani, evitando di uscire di casa se avverte sintomi anche lievi. Siamo responsabili! E vengo all’altro grande tema. Quello del danno economico. Lo sappiamo e lo capiamo, e sentiamo le richieste di aiuto che arrivano dalle imprese che non possono lavorare o soffrono la crisi degli approvvigionamenti dall’estero, dai bar e dai ristoranti che sono molto danneggiati, dal mondo del turismo, da quello dell’alimentare che è una delle nostre eccellenze anche da esportazione, dagli operatori dello spettacolo e della cultura.
Lo sappiamo bene quanto questa emergenza sta costando. Specie in una regione come il Veneto, che su turismo, scambi internazionali, fiere e spettacolo ha alcuni dei propri asset maggiori. Il Governo interverrà per aiutare tutti coloro che da questa crisi vengono danneggiati pesantemente. E allo stesso modo interverrà per rilanciare internazionalmente la forza del made in Italy. Ma se chiediamo un sacrificio a tutti, è per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.
Questo è il momento della responsabilità, della maturità, della pazienza. Se collaboriamo tutti, riusciremo a domare prima questo incendio e a tornare alla vita che conosciamo e desideriamo.