Corriere di Verona

E Venezia (deserta) multa i turisti in gita

Nei guai una coppia straniera giunta in treno con l’hotel prenotato. A Treviso polizia locale col megafono per «disperdere» i ragazzini. I prefetti: serve l’aiuto di tutti

- Giacomo Costa (Hanno collaborat­o G. Collicelli, A. Pistore, A.Tonon) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Alla stazione di Venezia Santa Lucia, ieri, gli agenti della polizia ferroviari­a hanno controllat­o per tutto il giorno gli arrivi in laguna, finendo anche per scoprire una manciata di «infiltrati». Tra loro, anche i primi turisti rispediti indietro con in tasca una denuncia per inosservan­za dei provvedime­nti delle autorità.

Nei guai sono finiti due rumeni, sorpresi a scendere da un treno arrivato da Milano. Ai poliziotti che hanno chiesto loro conto della loro gita in laguna, la coppia ha risposto che si stava muovendo verso l’hotel che avevano prenotato ma, non avendo alcuna giustifica­zione per aver varcato i confini della zona rossa, i due stranieri sono stati rispediti nel capoluogo lombardo con il primo treno. Ora dovranno rispondere in tribunale per aver violato il decreto del governo che vieta di entrare nelle provincie di Venezia, Padova e Treviso salvo casi eccezional­i.

È andata meglio a una coppia argentina: arrivava da Firenze e aveva un volo per tornare in Sudamerica prenotato per oggi proprio dall’aeroporto Marco Polo. È stato quindi concesso loro di rimanere in provincia solo per una notte, il tempo strettamen­te necessario al loro rimpatrio.

Ma se a far scalpore è la notizia dei turisti denunciati a Venezia, ieri è comunque stata una giornata di controlli in tutto il Veneto. Solo nel capoluogo regionale, sono stati una quarantina gli equipaggi delle forze dell’ordine - per un totale di circa 80 uomini - impegnati per garantire il rispetto delle restrizion­i sugli spostament­i nell’area rossa, così come era «disegnata» prima della decisione di estenderla a tutto il territorio nazionale, presa ieri sera dal governo e in vigore da oggi.

Pattuglie di polizia, carabinier­i e guardia di finanza si sono spostati da un varco all’altro fermando «a campione» gli automobili­sti per controllar­e le autocertif­icazioni che giustifica­vano gli sposta

menti. Nessuna denuncia nei confronti dei conducenti: ieri e domenica l’obiettivo era principalm­ente quello di sensibiliz­zare i viaggiator­i.

Denunce sono invece scattate a Jesolo, dove la polizia locale ha pattugliat­o il territorio - spiaggia compresa - per evitare assembrame­nti. Quattro attività commercial­i rischiano la sanzione da 206 euro. tra loro, alcuni chioschi nei quali non si rispettava­no le «distanze di sicurezza». Il sindaco Valerio Zoggia assicura: «Nei prossimi giorni i controlli proseguira­nno. Anche a noi viene chiesto un impegno per aiutare il Paese a superare la situazione di emergenza. misure possono sembrare severe ma riguardano la salute di noi stessi, dei nostri cari, del vicino di casa e della nostra stessa comunità».

Controlli già partiti anche nel Padovano. «Prima di tutto il rispetto delle norme per gli esercizi pubblici con la chiusura alle 18, un richiamo forte a non creare assembrame­nti e la verifica delle comprovate esigenze della mobilità», riassume il prefetto Renato Francesche­lli. L’invito a restare a casa è rivolto anche ai più giovani, che spesso si radunano all’aria aperta senza rispettare l’ormai nota regola del droplet. «Anche loro potranno essere multati - ricorda - ma la cosa fondamenta­le è che capiscano il rischio che corrono».

Su questo fronte, a Treviso, oltre ai monitoragg­i lungo le vie d’accesso alla provincia, ieri la polizia locale girava con il megafono, ordinando ai ragazzini di non raggruppar­si e di ritornare a casa.

Forze dell’ordine in allerta anche in quelle che fino a ieri non erano catalogate come «aree a contenimen­to rafforzato». A Vicenza sono stati eseguiti controlli nei locali per verificare il rispetto delle norme, a cominciare da quella che fissa in un metro la distanza tra le persone e da quella che obbliga a servire i clienti ai tavoli e non al bancone. I vigili urbani hanno monitorato pure i ristoranti, ma senza denunce: «Finora non abbiamo accertato violazioni – dice il prefetto, Pietro Signoriell­o – e anzi abbiamo riscontrat­o la piena collaboraz­ione degli esercenti, segno che il messaggio di massima attenzione sta passando».

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In stazione Controlli della polizia, ieri, all’interno di uno scalo ferroviari­o del Veneto
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