Corriere di Verona

Minacce di morte dal fidanzato-stalker

«Pedinata e perseguita­ta a scuola e sul bus»: il giudice gli vieta di avvicinarl­a

- Tedesco

Pedinata, perseguita­ta, tenuta sotto controllo. Ovunque andasse, qualsiasi ora fosse, il fidanzato non le avrebbe mai concesso tregua. Diventando uno «stalker». Non l’avrebbe lasciata sola un solo attimo, spingendos­i addirittur­a alle minacce: «Non ti devi più permettere di uscire da sola senza di me», l’avrebbe avvertita. Ma le avrebbe detto persino di peggio, scrivendol­e su Facebook che se l’avesse vista con un altro li avrebbe «ammazzati entrambi».

Pedinata, perseguita­ta, tenuta sotto controllo. Ovunque andasse, qualsiasi ora fosse, il fidanzato non le avrebbe mai concesso tregua. Diventando uno «stalker».

Non l’avrebbe lasciata sola un solo attimo, spingendos­i addirittur­a alle minacce: «Non ti devi più permettere di uscire da sola senza di me», l’avrebbe avvertita. Ma le avrebbe detto persino di peggio: «Se non ti porto a casa io, non osare più andare da qualche parte, altrimenti ti investo con la macchina... Te la faccio pagare...». Frasi violente, parole talmente pesanti che non ci si aspettereb­be mai fossero indirizzat­e alla propria «morosa». Invece, stando alla denuncia della ragazza - una 19enne veronese che abita in provincia -, per mesi il suo «lui» l’avrebbe trattata con modi e toni sempre più ossessivi. Quando poi i genitori l’avevano finalmente convinta a lasciarlo, a quel punto lui fuori di sé dalla rabbia e dalla folle gelosia sarebbe arrivato a minacciare di morte non solo lei, ma anche i suoi familiari e amici. Una vera persecuzio­ne, un autentico incubo quelli vissuti - in base alle accuse dalla giovane studentess­a, che risulta adesso parte offesa nell’inchiesta che vede il suo ex ragazzo - 22enne di origini napoletane, difeso dal legale Andrea Tuzi - indagato per atti persecutor­i aggravati. Per il presunto stalker, su richiesta della Procura scaligera, il giudice per le indagini preliminar­i ha disposto il divieto di avviciname­nto alla parte lesa e anche quello di comunicare con la ragazza, tutelata dall’avvocato Anastasia Righetti.

Non è finita, perché dal pm è stato inoltre chiesto il processo con rito immediato: ieri, a seguito di tale istanza, il giudice Marzio Bruno Guidorizzi ha firmato il relativo decreto di fissazione dell’udienza. Davanti al giudice, il 22enne dovrà rispondere dell’accusa di aver posto in atto nei confronti della vittima, con cui aveva iniziato una relazione sentimenta­le, condotte reiterate consistite-è laric ostruzione delineata nel capo d’ imputazion­e- nell’impedirle di uscire con gli amicis e lui non era presente, offendendo­la e minacciand­ola in più occasioni. Durante la loro «tormentata» relazione, poi, lui l’avrebbe contattata insistente­mente al telefono anche con messaggi ogni volta che lei - stando alla denuncia tentava di interrompe­re il loro rapporto. Per non parlare di quando lui l’avrebbe aggredita anche fisicament­e, tirandola per i capelli, prendendol­e la testa con forza, afferrando­le le dita delle mani, stringendo­gliele con forza e schiaffegg­iandola. Stando alla tesi del pm, l’avrebbe anche pedinata e si sarebbe informato sui suoi spostament­i in modo da raggiunger­la sempre ovunque lei andasse, perseguend­o in tali condotte fino all’ottobre 2019 quando la ragazza riusciva a lasciarlo definitiva­mente. Da lì in poi però sarebbe diventato ancora più molesto e ossessivo, presentand­osi davanti alla scuola di lei e seguendola sullo stesso bus, contattand­ola sui sociale inviandole messaggi su Facebook dai contenuti inequivoca­bili :« Set i vedo con un altro ti ficco coltello al cuore a te e a lui ... Vi ammazzo ... Rimango a Verona per rovinarti la vita».

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