Treni e aeroporti veneti disorientati Ryanair taglia rotte
Un altro duro colpo sul sistema aeroporti di Venezia e Treviso dove il traffico è già crollato di circa il 70 per cento. Ryanair ha annunciato che dalla mezzanotte di giovedì fino a quella di mercoledì 8 aprile ridurrà i voli internazionali anche nei nostri scali. I viaggi internazionali saranno infatti operativi solo di venerdì, sabato, domenica e lunedì. Qualsiasi rotta con frequenze giornaliere multiple, poi, verrà limitata a un solo volo al giorno sempre da venerdì a lunedì.
Già ieri lo scalo veneziano era praticamente deserto. Dai pochi voli in entrata scendevano quasi solo italiani di rientro da ferie o lavoro i quali, quasi tutti muniti di mascherina, sono sottoposti a controlli sanitari. «Quando siamo scesi hanno misurato a tutti la febbre – dice Arianna Checchin, appena sbarcata da un volo Lufthansa proveniente da Francoforte – non ci hanno però dato alcuna informazione sulle “zone di sicurezza”. Posso uscire da Venezia e rientrare a Treviso?». In tanti fanno la stessa domanda. «All’arrivo ci è stato consegnato un foglietto con i numeri da contattare se insorgessero sintomi – aggiunge Manuel – ma i controlli sulla febbre sono stati fatti solo qui, a Francoforte nulla». C’è poi chi sta per partire, come Michela Gullotta insieme al figlio Mattia in direzione Londra. «Arriviamo da Udine e nessuno ci ha fermato o controllato nel tragitto. Speriamo solo che non ci mettano in quarantena una volta arrivati».
Diversa l’atmosfera nella stazione di Venezia Santa Lucia: la stretta si percepisce già dal tabellone di partenze e arrivi, dove sono state sospese moltissime fasce orarie di treni ad alta velocità. Qui i controlli della polizia ci sono, al binario: identità, motivo del viaggio, autocertificazione. L’operazione spetta alla polizia, che indossa guanti e mascherine, mentre il personale di Trenitalia controlla solo i biglietti all’andata. I controlli, per ora, sono a macchia di leopardo: ieri intorno a mezzogiorno un Freccia per Milano Centrale (zona rossa) è partito senza che i soli tre passeggeri, su trenta posti prenotati, venissero controllati; idem per i regionali in arrivo da Conegliano e Udine o in partenza per Verona. Fermati invece tutti coloro che sono scesi dal regionale da Sacile, tra cui due turisti ucraini: «Siamo partiti da Mestre, dove abbiamo preso un appartamento – dicono – Non ci aspettavamo di essere fermati in questo modo». Al binario a fianco, è in partenza un Frecciarossa per Milano: una famiglia, genitori e due figlie, si avvicina a passo sicuro mostrando le carte d’identità. «Siamo residenti a Milano, torniamo a casa per restarci». Dietro di loro, un abbraccio «illecito» tra madre e figlia, prima che l’una salga a bordo lasciando l’altra in lacrime al binario.