Baciate Bpvi, sì della Cassazione alle cause su Bankitalia e Consob
«Baciate» Bpvi, la Cassazione ammette la causa civile per danni contro Banca d’Italia e Consob. La decisione è arrivata con quattro ordinanze su casi paralleli, pubblicate dalla sezione civile della Cassazione il 6 marzo. Quella più rilevante riguarda il «re» delle calzature di Lusso, René Fernando Caovilla, che ha chiesto danni per 18 milioni di euro, per «l’esito infausto imputabile non solo alla mala gestio dell’intermediario» sulle due «baciate» da 14 e 4 milioni di euro a lui e alla sua società; investimenti, come si legge nell’ordinanza, «sollecitate ripetutamente ed insistentemente da funzionari della banca vicentina», che le avevano indicate «quale condizione per la concessione di finanziamenti». Ma poi ci sono altre due ordinanze che riguardano Luca Morato, una delle quali indica un valore delle operazioni per 563 mila euro, e un’ultima che riguarda un lotto di soci e le due aziende Nord Inox srl e Steelway srl, tutte rappresentate dall’avvocato Mario Azzarita. Le cause in sostanze chiedono alle due authority i danni per non aver vigilato sulla gestione della banca, e in particolare sul capitale costruito attraverso il finanziamento dell’acquisto, e gli scorretti criteri di formazione dei prezzi delle azioni.
Le ordinanze della Cassazione riguardano i ricorsi con cui Banca d’Italia e Consob si erano opposte alle cause, partite due anni fa, indicando che la sede non era la giustizia civile ma quella amministrativa. Tesi che la Cassazi0ne rigetta, sostenendo che «sulle domande di investitori e azionisti nei confronti di Banca d’Italia e Consob per danni conseguenti alla mancata vigilanza sussiste la giurisdizione del giudice ordinario».