Primo paziente dalla Lombardia nel Veronese
Attualmente i contagiati sono arrivati a 110 con nove ricoverati in terapia intensiva, due nuovi ricoveri ieri e una dimissione
Dopo le voci circolate a inizio settimana, c’è il primo trasferimento di un paziente lombardo in un ospedale veronese. Si tratta di un ex degente di un ospedale di Milano portato alla clinica Pederzoli (realtà privata – convenzionata) nella mattinata di ieri.Non è una persona con gravi patologie che ha bisogno del trattamento in terapia intensiva.
In terapia intensiva (ma non è contagiato) alla Pederzoli di Peschiera
Dopo le voci circolate a inizio settimana, c’è il primo trasferimento di un paziente lombardo in un ospedale veronese. Si tratta di un ex degente di un ospedale di Milano portato alla clinica Pederzoli (realtà privata – convenzionata) nella mattinata di ieri.
Non è un paziente affetto da Covid 19, ma una persona con gravi patologie che ha bisogno del trattamento in terapia intensiva. Si tratterebbe, dunque, di un modo per alleggerire i reparti di cure intensive degli ospedali lombardi, in modo tale da consentire le cure per quanti sono affetti in modo grave da Coronavirus. Questa possibilità era stata ipotizzata nei giorni scorsi dal prefetto Donato Cafagna, in base a delle informazioni arrivate dal dipartimento di Protezione Civile e dalla Regione Veneto. E proprio ieri, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha parlato di cinque trasferimenti effettuati, di cui uno proprio in Veneto. Con tutta probabilità si tratta del paziente della Pederzoli.Ieri i dati veronesi per quanto riguarda il contagio per Coronavirus hanno dato qualche segnale di speranza. Solo quattro i nuovi contagi confermati con il test del tampone, ma mancano, per un problema telematico i dati del pomeriggio di ieri. Allo stato attuale, dunque, si parla di 110 contagiati, con nove ricoverati in terapia intensiva, con due nuovi ricoveri ieri e una dimissione. Quattro sono a Verona, tra Borgo Roma e Borgo Trento, tre al Mater Salutis di Legnago, uno al Sacro Cuore – Don Calabria di Negrar e infine uno alla Pederzoli di Peschiera. Quaranta i ricoverati in area non critica, il grosso al Policlinico (19) e a Negrar (13).L’emergenza sanitaria ha portato l’Usl Scaligera ad attivare un nuovo numero unico per il Servizio di continuità assistenziale, ossia l’ex Guardia Medica. Va a sostituire quello delle tre ex Usl che compongono quella che ora è la Scaligera: è 045 7614565. Gli orari del servizio rimangono invariati, tutti i giorni dalle 20 alle 8, sabato e prefestivi dalle 10 alle ore 20, domenica e festivi dalle ore 8 alle ore 20. Una volta composto il numero unico, si viene guidati dal messaggio di segreteria a selezionare il numero per mettersi in contatto con il medico della sede del servizio competente per territorio di residenza. L’elenco delle sedi è disponibile sul sito dell’Usl nella sezione «Territorio – Servizio di Continuità Assistenziale».
Anche il Comune ha attivato, un numero verde, 800655494, per chiarire qualsiasi dubbio sui comportamenti da adottare nel corso dell’emergenza. Si tratta, naturalmente, di quesiti di natura non strettamente sanitaria, ma che riguardano il rispetto delle ordinanze. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. «Abbiamo ritenuto – spiega il sindaco Federico Sboarina – che fosse opportuno dare ai cittadini tutte le risposte di cui necessitano. Come Comune continueremo a portare avanti al meglio il nostro compito».
La novità L’Usl Scaligera attiva un numero unico per il Servizio di continuità assistenziale