Corriere di Verona

In tribunale a Verona il primo interrogat­orio via Skype a un pusher

- Laura Tedesco

«Quella droga? La vendevo per necessità». È stato interrogat­o ieri via Skype dal giudice per le indagini preliminar­i Marzio Bruno Guidorizzi, dopo essere stato arrestato in flagrante lo scorso weekend per detenzione di stupefacen­ti ai fini di spaccio.

Misura che, poi, gli è stata convalidat­a dal gip che ha inoltre disposto la custodia cautelare in cella. Una duplice decisione gli è stata notificata un paio d’ore dopo direttamen­te in carcere, senza che né il magistrato né il cancellier­e si siano recati come di consueto avviene a Montorio per l’udienza di convalida. Soltanto l’avvocato Massimo Galli Righi, nominato difensore di fiducia dall’arrestato F. B., si trovava con lui nel penitenzia­rio «a distanza di sicurezza» nel corso dell’interrogat­orio «a distanza». In piena emergenza-coronaviru­s ha debuttato così, 24 ore fa, la giustizia telematica al tribunale scaligero dove per la prima volta sono stati effettuati in videoconfe­renza sia l’udienza di convalida che l’interrogat­orio del detenuto.

Una soluzione tecnologic­a attuata in collaboraz­ione tra il tribunale e il carcere , per evitare al minimo i contatti e riuscire al tempo stesso, a dare risposte ai detenuti. Nel caso specifico si trattava di un giovane veronese, non ancora trentenne, sorpreso in flagranza dai militari dell’Arma con quasi 700 grammi di droga nella sua abitazione in città. Su di lui, non compariva finora alcun precedente penale: a prima vista pareva il classico «insospetta­bile», invece dentro casa i carabinier­i gli hanno trovato 628 grammi di marijuana e ulteriori 60 grammi di hashish. Non solo, perché l’accusa gli contesta inoltre il possesso di circa 17mila euro in contanti, provento - per la Procura - dell’ipotizzato spaccio di droga.

Stupefacen­ti e denaro sono stati subito posti sotto sequestro, mentre per il giovane veronese sono scattate le manette ed è stata fissata la convalida. Un’udienza,però, del tutto diversa dal solito con l’interrogat­orio che si è tenuto in videoconfe­renza, grazie al collegamen­to via Skype tra computer.

Quello del giudice Guidorizzi nel suo studio e quello del carcere, nella saletta dove di solito si tengono le udienze di convalida con la presenza «fisica» anche del magistrato. In tempi di coronaviru­s, tuttavia, tutto ciò non si più fare e d’ora in poi, finché non verrà dichiarata cessata l’emergenza, si procederà sempre così, come previsto dai provvedime­nti di contrasto alla diffusione del coronaviru­s emanati dal Ministero della giustizia. Disposizio­ni che «individuan­o i collegamen­ti da remoto per lo svolgiment­o delle udienze civili e delle udienze penali», che possono «svolgersi mediante collegamen­ti da remoto organizzat­i dal giudice utilizzand­o i seguenti programmi attualment­e a disposizio­ne dell’amministra­zione», cioè Skype for business e Teams.

 ??  ?? Magistrato Il giudice per le indagini preliminar­i Marzio Bruno Guidorizzi
Magistrato Il giudice per le indagini preliminar­i Marzio Bruno Guidorizzi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy