Contagiati, liste alle forze dell’ordine E a Cona blitz alla festa di una bimba
Gli elenchi dei «positivi» serviranno a verificare il rispetto dell’isolamento domiciliare. Intanto centinaia di veneti denunciati per essere usciti senza validi motivi
Le liste dei contagiati che si trovano in isolamento domiciliare sono a disposizione delle forze dell’ordine «perché il mancato rispetto della quarantena è un reato molto grave». Lo confermano al Corriere del Veneto fonti del ministero dell’Interno, che aggiungono: «Serviranno anche a effettuare un monitoraggio dei positivi al Covid 19 che non sono ricoverati in ospedale. Controlli che potranno avvenire anche telefonicamente».
Il tema è caldo e investe più fronti. Da un lato c’è la necessità di verificare che i contagiati che non presentano sintomi gravi stiano comunque chiusi in casa ed evitino contatti con persone esterne al nucleo familiare. Dall’altro occorre preservare la salute di carabinieri, poliziotti e finanzieri, che devono essere messi nelle condizioni di sapere se la persona che stanno sottoponendo a un normale controllo - magari uno dei tanti che avvengono per le strade sia in realtà un potenziale veicolo di contagio.
Le forze dell’ordine di diverse province del Veneto si stanno quindi muovendo, anche facendo richiesta degli elenchi alle Usl di competenza. Alcune questure già nei giorni scorsi hanno avuto accesso alla lista dei positivi al coronavirus, che viene costantemente aggiornata.
Intanto, proprio sul fronte dei controlli, ormai sono centinaia i veneti denunciati perché, pur non risultando tra i malati, non hanno rispettato il divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro o di estrema necessità. Una pattuglia dei carabinieri è intervenuta perfino alla festa di compleanno di una bimba, che si stava svolgendo in un appartamento a Cona. In casa, oltre alla piccola che ha compiuto due anni e ai suoi genitori, i militari hanno trovato quattro parenti che avevano lasciato le loro abitazioni nella vicina Cavarzere. «Festeggiare la nipotina non è un motivo di estrema necessità», hanno spiegato gli investigatori. Per loro è quindi scattata la denuncia.
Sempre nel Veneziano, sono finiti nei guai quattro ragazzi che, in barba ad ogni divieto, giovedì sera a Noale stavano facendo un’allegra grigliata all’aperto. E in provincia di Padova sono quasi quaranta i denunciati nelle ultime 24 ore. Nella zona dell’estense i titolari di due locali sono finiti nei guai: giovedì i loro bar risultavano aperti e ora rischiano uno stop alla licenza. A Casale di Scodosia nove persone sono state bloccate in piazza Aldo Moro mentre passeggiavano senza una valida ragione. Stesso motivo per il quale passeranno dei guai i sei ragazzi, tra i 17 e 23 anni, pizzicati in gruppo a Terrassa Padovana. Altre otto persone sono state denunciate per aver pensato di poter trascorrere una giornata fuori dal loro comune, tra la zona delle Terme e quella di Monselice.
Nel Vicentino, invece, a incappare nei controlli è stata una prostituta romena: cercare clienti non è un buon motivo per stare in strada. Un 46enne ha invece raccontato ai carabinieri di dover andare al convento dei frati del Basso Vicentino a pregare: sanzionato pure lui. E lo stesso è accaduto all’americano che giovedì sera si era fermato in auto al piazzale della Vittoria «per ammirare il panorama».
A Farra di Soligo, nel Trevigiano, i carabinieri hanno denunciato una parrucchiera che stava lavorando, come nulla fosse, all’interno del suo salone. A processo finirà anche la sua cliente, una 75enne della zona.
Infine, a Pieve di Soligo, sotto inchiesta è una trentenne pizzicata all’uscita da un negozio nel quale aveva acquistato soltanto un profumo, «categoria di bene - specificano i carabinieri - che non rientra tra quelli di prima necessità».