Corriere di Verona

A Verona altri quattro morti

Zaia: «Ora tamponi in strada e davanti ai supermerca­ti». Test e isolamento, quando farli e quali sono le regole Tutti anziani, con patologie pregresse. I contagi a 281, quasi duemila in Veneto. Ospedali sotto pressione

- Nicolussi Moro e Orsato

«Abbiamo un progetto che presentere­mo la prossima settimana sui tamponi. Li faremo anche “on the road”, fuori dai supermerca­ti, al personale dei supermerca­ti e ad altri perché più positivi troviamo, più ne isoliamo e meno diffusione abbiamo». È quanto ha annunciato ieri il governator­e Luca Zaia. Intanto si contano altre cinque vittime del virus, di cui ben quattro sono veronesi. Il numero di contagi sfiora i duemila, 281 i casi a Verona.

Mentre sembra esserci una «timida risposta» dei veneti all’appello di stare a casa lanciato dal governator­e Luca Zaia («di sera le strade sono vuote, se si continua così tra 3-4 giorni capiremo se sarà possibile intravvede­re la luce in fondo al tunnel e intanto il senso di responsabi­lità di tutti potrà liberare posti negli ospedali»), la Regione si prepara ad affrontare il picco di contagi. Secondo i modelli matematici elaborati da Azienda Zero dovrebbe manifestar­si tra il 2 il 5 aprile prossimi, con una decina di giorni di ritardo rispetto alla Lombardia. L’arma principale restano i tamponi, così ieri è stato approvato dall’Unità di crisi il piano messo a punto insieme all’Università di Padova per sottoporre a test anche i contatti occasional­i dei contagiati, con l’obiettivo di individuar­e ogni possibile caso sospetto, probabile e confermato e isolare pure i positivi asintomati­ci. Affrontera­nno il tampone anche i condòmini dei cittadini colpiti da coronaviru­s, grazie a équipe e laboratori analisi predispost­i in ogni provincia. L’altro capitolo del piano prevede il test sul Covid19 per le categorie particolar­mente esposte, come forze dell’ordine, medici, farmacisti, dipendenti comunali, di altri uffici pubblici e di servizi essenziali come i supermerca­ti.

«In tema di tamponi non accettiamo lezioni da nessuno - conferma Zaia - in proporzion­e alla popolazion­e, il Veneto è primo al mondo per il numero eseguito, oltre 29mila. Poi vengono Corea, Islanda, Lombardia (37.138), Cina e Norvegia. Inizieremo a farli anche fuori dai supermerca­ti, on the road, perché più positivi troviamo, più ne isoliamo e minore sarà la diffusione dell’infezione». La sperimenta­zione partirà nei prossimi giorni in un market di Vicenza: sarà allestita una postazione con due infermieri, che eseguirann­o il tampone su base volontaria a dipendenti e clienti. Se l’iniziativa si rivelerà utile per frenare i contagi, sarà estesa ad altre città. «Cominciamo a garantirlo in

Luca Zaia C’è una prima risposta dei veneti al mio appello di stare a casa. Se prevarrà il buonsenso, tra 4 giorni potremo capire se ci sarà una luce in fondo al tunnel

modo estensivo agli operatori sanitari, asintomati­ci inclusi chiede Giovanni Leoni, segretario regionale della Cimo (ospedalier­i) - siamo i più esposti. Altrimenti ci metteremo in fila al supermerca­to». In ogni caso, prima di partire bisogna riuscire a comprare i 100mila tamponi da utilizzare nei dieci giorni calendariz­zati e potenziare la capacità di analisi degli stessi, passando dagli attuali mille test al giorno a 16mila. La Regione è in trattativa con una multinazio­nale produttric­e di un macchinari­o di analisi meno preciso ma più rapido, che usa la biologia molecolare e potrebbe esaminare i campioni dei sintomatic­i, lasciando la tecnologia attualment­e in uso, più sensibile e quindi lenta, al vaglio di casi sospetti o asintomati­ci. L’idea sarebbe di comprarne

Manuela Lanzarin Elenco dei casi confermati ai sindaci, così potranno aiutare le persone sole, soprattutt­o anziani, portando loro la spesa o con altri servizi

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(foto Sartori) Una pattuglia dei carabinier­i in corso Porta Nuova per i controlli sul decreto «State a casa»
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In pronto soccorso Medici e infermieri dell’ospedale dell’Angelo di Mestre (foto Matteo Cringoli)

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