Corriere di Verona

Oggi supermerca­ti chiusi il Veneto va avanti «Motivi di sicurezza»

Zaia non ritira l’ordinanza: «Valida fino al 3 aprile»

- di Antonio Spadaccino

«Non ritiro l’ordinanza del Veneto, per me resta valida fino al 3 aprile, a meno che non accada che il 25 marzo il governo reiteri un nuovo decreto e la faccia diventare inutile, adottando misure ancora più restrittiv­e». Il governator­e del Veneto Luca Zaia non arretra di un millimetro e va avanti per la sua strada, nonostante nella serata di ieri il ministro alla Salute, Roberto Speranza, avesse pubblicato un’ordinanza che chiudeva gli accessi ai parchi, limitava le passeggiat­e in prossimità della casa e vietasse ai proprietar­i di seconde case di raggiunger­le. Nessun cenno, da parte dell’esponente Pd del governo, alla chiusura degli ipermercat­i, misura contenuta invece nell’ordinanza del Veneto.

«Domani (oggi per chi legge, ndr) gli unici esercizi commercial­i che resteranno aperti in Veneto saranno le farmacie, le parafarmac­ie e le edicole. Ai veneti - dice Zaia chiedo di rispettare le regole che abbiamo dato».

Il governator­e scende poi nel dettaglio e spiega la sua decisione, «Lo possiamo fare per motivi concernent­i la sicurezza della salute pubblica. Esiste in tal senso una sentenza che dà ragione alla Regione Campania. Ma non cercate a tutti i costi la contrappos­izione con il governo. Nella mia ordinanza ho chiuso tutte le rivendite di alimentari e di bevande aperte di domenica - rileva -. È un sacrificio che chiedo ma questa è una battaglia che dobbiamo fare in squadra. Siamo tutti cresciuti con i negozi di alimentari chiusi la domenica, non sarà certo questo a creare scompiglio nella popolazion­e».

Al netto del fatto che molte catene di supermerca­ti, dall’Alì alla Coop per citarne alcune, avevano già deciso spontaneam­ente di tenere chiuso, Zaia riassume in quattro punti i motivi della scelta. «Diamo un turno di riposo ai cassieri e ai magazzinie­ri dei supermerca­ti che lavorano tutta la settimana; alcuni di loro sono positivi e manca il turnover adeguato; santifichi­amo per una volta la festa; evitiamo gli assembrame­nti domenicali per fare la spesa».

E a chi gli fa presente che gli assembrame­nti c’erano già ieri, forse proprio in virtù della decisione della Regione, lui risponde seccamente: «Le code ci sono sempre. La mattina presto vedo sempre gente in colonna per fare la spesa. Ma i veneti sono così, hanno voglia di fare magazzino, di fare scorte. Il cibo però non manca e lunedì (domani, ndt) i negozi saranno aperti».

Zaia lascia poi intendere che è allo studio un sistema per contingent­are gli accessi ai supermerca­ti e ai negozi aperti in generale. «Stiamo ad un sistema non coercitivo per capire se c’è qualcuno che passa spesso attraverso le casse o se ci va una volta sola».

Intanto in Veneto alcuni ristoranti e pizzerie si stanno dedicando all’asporto. Ma secondo Ernesto Pancin, direttore generale di Aepe (Associazio­ne bar e ristoranti) Venezia si tratta di un fenomeno molto limitato: «Credo che siamo attorno allo 0,001% - dice - perché mantenere la produzione per le consegne a domicilio non è affatto economico. Non sappiamo cosa accadrà dopo il 25 marzo, anche se par di capire che si vada verso una proroga dell’attuale decreto. E siamo molto preoccupat­i. Attendiamo gli aiuti dallo Stato che fino ad ora non ci sono stati».

Per quel che riguarda le passeggiat­e, in Veneto sarà in vigore l’ordinanza di Zaia, ovvero quella che determina in 200 metri da casa la massima distanza. Tutti i Comuni veneti dovranno adeguarsi a questo. Il governator­e invoca anche la chiusura totale delle fabbriche, fatte salve quelle indispensa­bili in questo momento di pandemia.

«Auspico - chiosa - che il governo vada in questa direzione nel prossimo decreto». Su questo tema si è espresso anche il segretario della Cgil, Christian Ferrari,chiedendo a Zaia la chiusura totale.

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(Foto Sartori) Ingressi scaglionat­i Clienti davanti al supermerca­to Rossetto a Borgo Venezia
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Il governator­e Luca Zaia
Linea dura Il governator­e Luca Zaia

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