«Cattolica, il piano Cera va nella giusta direzione»
(f.n.) Il piano Cera? «Va nella giusta direzione. Soprattutto per il bene di Cattolica». Le parole sono centellinate. Ma sufficienti a delineare lo scenario del compromesso in Cattolica, se a pronunciarle è Luigi Frascino, l’imprenditore capofila dell’iniziativa delle Regole del buon governo, il lotto di modifiche allo statuto proposte per ridisegnare il governo della società assicurativa, la cui applicazione immediata avrebbe messo fuori gioco il presidente Paolo Bedoni.
Le proposte dovevano esser discusse nell’assemblea straordinaria del 6 marzo, poi annullata e accorpata a quella di bilancio del 25 aprile, di fronte all’emergenza coronavirus; anch’essa saltata e ancora da fissare sul calendario. Ma i rinvii e l’emergenza virus, con le sue pesanti incognite anche su Cattolica, testimoniate dalla scelta del cda di rinviare la decisione sulla distribuzione dei dividendi, hanno fatto scendere la tensione intorno allo scontro sullo statuto. E il clima di sospensione da coronavirus ha favorito magari anche il dialogo sotto traccia tra le parti, dopo l’incontro di un mese fa tra Bedoni e le associazioni, innescato da Cattolica al centro.
Ora va a dama il piano di modifiche statutarie preannunciato quella sera da Bedoni, scritto dall’avvocato Mario Cera e approvato a tamburo battente venerdì dal cda. Progetto in cui, oltre all’alternativa al Buon governo, resta da metter a fuoco quanto possano essersi riflesse le spinte della vigilanza Ivass, che aveva aperto l’ispezione in Cattolica dopo lo scontro innescato dalla messa alla porta dell’ex ad Alberto Minali. Comunque sia, la proposta è pronta e, stando alle anticipazioni, anche i dissidenti possono trovarci molto delle loro richieste. Compreso il limite dei tre mandati per il presidente, che prefigura l’uscita di Bedoni nel 2022. Non l’uscita immediata voluta, ma abbastanza, par di capire, per poter rivendicare comunque un bilancio in utile; ed evitare uno scontro in assemblea che difficilmente si sarebbe potuto chiudere con un successo. Il modo pratico (per dire: sarà ritirata in assemblea la proposta del Buon governo?) è da metter a fuoco. Ma il compromesso è già nei fatti. «Il percorso partito dalla base ha avuto un suo esito - conclude Giuseppe Lovati Cottini, l’altro esponente di punta del Buon Governo . Positivo che si siano ascoltati tutti i soci e trovato un percorso».