Badu: «Sono affranto, grazie a chi mi è vicino»
Emmanuel Badu è nella sua abitazione, in autoisolamento per l’emergenza coronavirus. Un provvedimento che per i giocatori dell’Hellas terminerà mercoledì. Il centrocampista non potrà comunque lasciare l’Italia, in seguito, finché la battaglia con il Covid-19 non consentirà di riprendere a viaggiare. Sono giorni teribili i per Badu. Nella stanza in cui si trova ha appreso della tragica scomparsa della sorella Hagar, uccisa nei sobborghi di Berekum, la città natale della famiglia Badu, mercoledì mattina. L’uono accusato dell’omicidio della donna, 39 anni, è in fuga. Si chiama Kwabena Yeboah, detto «Kobii». La polizia lo sta braccando, le indicazioni raccolte lo segnalano nella zona di confine tra il Ghana e la Costa d’Avorio. Il dolore di Emmanuel è grandissimo: la distanza da casa, la lontananza obbligati dai propri cari rende più profonda la sofferenza. Nonostante tutto, Badu si affida a Dio, ai valori in cui ha sempre creduto, per farsi forza. Nelle scorse ore ha scritto un messaggio via Instagram per esprimere il proprio stato d’animo. «La mia fede è messa grandemente alla prova — le sue parole — sebbene mia sorella Hagar sia ora in un posto migliore, dove nessuno può farle del male, non è facile per me accettare la sua improvvisa scomparsa». E Badu parla di Hagar e la ricorda con toccante tenerezza: «Sono tanto più affranto perché non ho potuto dire arrivederci alla sorella che mi ha tenuto per mano quando ero bambino e lo stava ancora facendo». I Badu sono una famiglia numerosa, mamma Teresa è la loro guida. La perdita di Hagar è tremenda. Eppure Emmanuel, in un momento simile, guarda a chi ha gli ha mostrato affetto e vicinanza, a chi gli ha fatto capire quanto gli sia accanto: «I vostri amorevoli messaggi — scrive — le vostre condoglianze, il vostro cordoglio, il vostro infinito supporto mi hanno indicato la via per la guarigione e sarò eternamente grato a voi tutti». Badu auspica che il colpevole venga preso al più presto, chiede aiuto a chiunque possa dare indicazioni per rintracciarlo, senza però mettere a rischio la propria incolumità. Ma Emmanuel, sebbene la situazione emotiva in cui è sia durissima, invita a non distogliersi dalla lotta al coronavirus: «Ricordatevi che non stiamo vivendo tempi ordinari. Continuate a seguire i protocolli contro il Covid-19. Lavatevi spesso le mani sotto l’acqua corrente, sanificate con un disinfettante con una base di alcol, tossite e starnutite all’interno del vostro gomito, evitate le strette di mano e ancor di più i luoghi affollati. Insieme possiamo combattere il coronavirus e la violenza. Dio ci benedica tutti». Come detto, il Verona (a ora il solo Mattia Zaccagni è risultato positivo al tampone) uscirà dall’isolamento mercoledì, poi si deciderà come muoversi per un’eventuale ma molto improbabile ripresa delle sedute di allenamento.