Corriere di Verona

Topolino «celebra» Fellini nei fumetti di Cavazzano

Il talento veneziano racconta la telefonata con il regista che gli chiese, nel 1991, una parodia disneyana de «La Strada». Oggi ristampata da Giunti Editori

- Francesco Verni

«Un giorno di primavera stavo tranquilla­mente disegnando a casa quando squillò il telefono e dall’altra parte una voce si presentò come Federico Fellini. Pensai ad uno scherzo e glielo chiesi. Lui mi rispose che non era una burla, che il numero glielo aveva dato Vincenzo Mollica: mi disse di aver letto “Casablanca” e che gli avrebbe fatto un grande piacere se avessi parodiato un suo film».

Giorgio Cavazzano, il maestro veneziano del fumetto, torna con i ricordi al 1991, a quella telefonata troppo bella per essere vera da cui nacque «Topolino presenta La Strada», una storia cult, che Giunti ha appena ripubblica­to in «Le più belle storie Disney dedicate al cinema» (2020, 304 pagine), omaggio a Fellini nel centenario della nascita. «Rimasi interdetto, basito per l’emozione, ma gli dissi che ero disponibil­e e che per me sarebbe stato un grande onore poter fare qualcosa su un suo capolavoro. Continuò dicendo che avrebbe voluto che parodiassi “La Strada” perché era stato un momento davvero importante per lui e per sua moglie, l’attrice Giulietta Masina – continua Cavazzano -. messa giù la cornetta con Fellini,

uscii di corsa in strada per raccontare a chiunque fosse passato quella cosa straordina­ria che mi era appena capitata. Normalment­e avrei trovato un sacco di gente, ma in quel momento c’era il deserto».

Il racconto continua con il maestro della Nona Arte che va nella redazione di «Topolino» a parlare con il direttore Gaudenzio Capelli che, entusiasta, affida la sceneggiat­ura al redattore capo Massimo Marconi. Nelle tavole del fumetto, Minni si cala nei panni della povera ragazza di paese, Gelsomina (nel film interpreta­ta da Giulietta Masina), la parte del rude girovago Zampanò (Anthony Quinn nel cult movie) è invece affidata a Gambadileg­no, mentre a To

polino tocca quella del funambolo conosciuto come «Il Matto», che nel film era Richard Basehart.

Per rendere meglio lo spirito del film di Fellini, che compare di persona in caricatura nella storia insieme alla Masina e ad un giovane Walt Disney, Cavazzano riporta indietro le lancette del tempo e disegna tutti i personaggi della storia ricorrendo alla grafica degli anni Trenta ispirata alle tavole di Floyd Gottfredso­n (con tanto di retini inseriti per opera di Carlo Chendi).

Un’ intuizione artistica dettata da Giulietta .« Iniziai a fare qualche schizzo dei personaggi, con il character degli anni Novanta, non come quelli che sarebbero stati utilizzati nella storia in edicola. Nel mentre telefonò la Masina e rispose mia moglie Elena – ricorda Cavazzano - lei mi riferì che l’attrice aveva chiesto se avessi potuto disegnare i personaggi disneyani come se li ricordava lei, come li aveva amati durante l’infanzia: Minni con il cappellino e la gonna larga, Topolino con i pantalonci­ni rossi dai bottoni gialli. Capii subito che aveva avuto un’idea geniale, quel qualcosa in più che avrebbe reso la storia ancora più poetica».

I magistrali disegni di Cavazzano, la sceneggiat­ura delicata e sognante di Marconi, l’intuizione della Masina fecero sì che «Topolino presenta La Strada» diventasse da subito una delle parodie disneyane più amate al mondo, presentata (ad oggi) in una trentina di pubblicazi­oni in più di dieci Paesi del mondo. L’ultima delle quali, per Giunti Editori, è ora in libreria.

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Famoso Giorgio Cavazzano è un noto fumettista veneziano. Il suo forte? Topolino

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