Corriere di Verona

L’emergenza ferma il Vinitaly

La rassegna internazio­nale slitta al 2021. Gli operatori approvano la decisione: «Non si poteva fare altrimenti»

- Fabiano

Il coronaviru­s ferma anche Vinitaly. La rassegna non si terrà quest’anno, ma è stata posticipat­a al 2021, dal 18 al 21 aprile. Lo ha deciso il cda di Veronafier­e per «il perdurare dell’emergenza a livello nazionale - ha detto il presidente Maurizio Danese - e la propagazio­ne a livello europeo».

Calici piangenti. Era nell’aria, e alla fine l’annuncio è arrivato. Per la prima volta in oltre mezzo secolo di storia, Vinitaly non sarà in calendario, e dà appuntamen­to al 18-21 aprile 2021 con le concomitan­ti Sol&Agrifood ed Enolitech.

Inizialmen­te previsto in aprile, riprogramm­ato in un primo momento al 14-14 giugno, di fronte all’aggravarsi della situazione di una pandemia che sta attanaglia­ndo nella sua morsa il globo, è caduta anche l’ultima possibilit­à, che tuttavia giorno dopo giorno si stava facendo sempre più remota. Da più parti, gli stessi ambienti degli operatori avevano manifestat­o, nelle ultime settimane, ai vertici di Veronafier­e il loro pessimismo chiedendo espressame­nte la cancellazi­one e il rinvio della 54ma edizione al prossimo anno.

Scelta tanto sofferta quanto obbligata, in linea con quanto adottato a suo tempo da ProWein di Düsseldorf, il più grande salone del vino mondiale, il primo a sventolare sul ponte bandiera bianca. Anche Veronafier­e si è dovuta pertanto piegare alla dura realtà, e di concerto con gli stakeholde­rs del vino è arrivata a questa decisione, amara certo, ma inevitabil­e.

«Il perdurare dell’emergenza Coronaviru­s su scala nazionale e la più recente propagazio­ne dello stesso a livello europeo e non solo, hanno reso improcrast­inabile questa decisione» ha dichiarato il presidente di Veronafier­e Maurizio Danese. «Fino all’ultimo abbiamo confidato di poter tenere Vinitaly a giugno. Ma la crisi sanitaria si è inasprita e ciò che inizialmen­te sembrava possibile ora non lo è più» gli ha fatto eco il direttore generale Giovanni Mantovani che, dopo aver ricordato le iniziative della Vinitaly Internatio­nal Academy e gli altri eventi internazio­nali in agenda nel 2020 (Vinitaly Chengdu, Vinitaly China Road Show, Wine South America, dal 23-25 settembre, Vinitaly Russia, 26 al 28 ottobre, Vinitaly Hong Kong, 5-7 novembre 2020, Wine To Asia, 9-11 novembre) ha aperto uno spiraglio per l’autunno: «Ci mettiamo a disposizio­ne del settore e del sistema della promozione per considerar­e la realizzazi­one di un evento innovativo il prossimo autunno a servizio delle aziende». Le reazioni dagli operatori non si son fatte attendere e sono un coro di approvazio­ne mista a dispiacere: «Decisione giusta. La situazione rendeva il Vinitaly assai difficile – ha commentato il presidente del Consorzio

Tutela Bardolino Doc, Franco Cristofore­tti -. Un evento in autunno con Veronfiere potrebbe sancire la ripartenza del settore. Ben venga».

Dello stesso parere è Andrea Sartori, presidente del Consorzio Tutela Valpolicel­la Doc: «Decisione saggia e responsabi­le, non c’erano più le condizioni. Gli stessi operatori erano pessimisti. Un evento in autunno lo vedrei come un arricchime­nto di Wine2Wine (il forum internazio­nale della Wine Industry che si tiene ogni anno a Verona, ndr). Amarezza condivisa a est tra i filari del Prosecco: «Era nell’aria, le condizioni non erano certo le migliori – ha sottolinea­to il presidente del Consorzio Tutela Prosecco Doc, Stefano Zanette -. È un peccato, ma è una soluzione ragionata e presa con senso di responsabi­lità. È un dispiacere, ma la realtà è questa. Per un evento in autunno, bisogna verificarn­e la fattibilit­à, noi siamo a fianco di Veronafier­e per risollevar­e le sorti del settore». Per il presidente dell’azienda Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato «Gli organizzat­ori del Vinitaly hanno agito con grande senso di responsabi­lità e hanno preso una decisione corretta seppur dolorosa. Purtroppo non c’erano le condizioni di sicurezza per poterla organizzar­e a giugno. Sono sicuro – ha aggiunto - che l’edizione 2021 di Vinitaly confermerà la centralità di Verona e del Veneto per il settore vitivinico­lo e per tutti i produttori italiani».

Andrea Sartori (Consorzio Valpolicel­la)

Decisione saggia e responsabi­le, non c’erano più le condizioni. Gli stessi operatori erano pessimisti. Un evento in autunno lo vedrei con un arricchime­nto di Wine2Wine

 ??  ?? Degustazio­ni Uno scatto dall’ultima edizione di Vinitaly nel 2019. Qui uno stand di degustazio­ne per una vasta selezione di vini rosé
Degustazio­ni Uno scatto dall’ultima edizione di Vinitaly nel 2019. Qui uno stand di degustazio­ne per una vasta selezione di vini rosé

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