Briani assicura: «Ci sarà un’estate culturale»
L’assessore, il turismo, la città: «Innoveremo con spettacoli più “light”. Saranno coinvolte anche le compagnie locali. E i musei sono pronti a ripartire»
VERONA «L’emergenza ha cambiato tutto, anche nel nostro settore: ma un’estate culturale, a Verona, ci sarà». Francesca Briani, assessore comunale alla Cultura, sta lavorando ad un programma nuovo e diverso per «animare», nonostante tutto, i teatri, i musei e le piazze della nostra città.
«L’emergenza ha cambiato tutto, anche nel nostro settore: ma un’estate culturale, a Verona, ci sarà». Francesca Briani, assessore comunale alla Cultura, sta lavorando ad un programma nuovo e diverso per «animare», nonostante tutto, i teatri, i musei e le piazze della nostra città. L’Estate Teatrale Veronese, come anticipato dal nostro giornale il 20 aprile scorso, non potrà di certo rispettare il programma che il direttore artistico, Carlo Mangolini, aveva approntato sin da gennaio. Proprio ieri, ad esempio, è stata revocata l’autorizzazione ad usare il Teatro Romano per i concerti dei New Trolls, il 21 maggio, e di Angelo Branduardi, la sera dopo.
Ma già a metà aprile lo stesso Mangolini, aveva ufficializzato una proposta di ripiego, prevedendo una rassegna, dal 3 settembre al 30 novembre, presso il Teatro Camploy. Già allora, peraltro, l’assessore Briani aveva promesso comunque un’estate con alcuni eventi, anche all’aperto. E adesso, più che mai, l’assessore non demorde. E assicura: «Quel che è certo è che non resteremo al palo».
Ma in questa situazione cosa sarà possibile fare, in concreto?
«Vogliamo dare un segnale chiaro a tutti: lo spettacolo e la cultura non si fermano. Certo, al Teatro Romano, dove contiamo di poter andare in scena con alcuni eventi nel mese di agosto, si dovranno adottare format diversi rispetto a quelli tradizionali. C’è il problema del mantenimento delle distanze, non solo tra gli spettatori (che potrebbe essere un problema superabile) ma anche tra gli artisti sul palcoscenico».
E quindi?
«Quindi dovremo innovare, così come si innoverà per gli spettacoli di agosto in Arena. Ci saranno spettacoli più “light”, più leggeri se vogliamo usare questo termine. Ma in agosto qualcosa ci sarà anche al Teatro Romano, anche se è necessario avere rapidamente da Roma il nuovo protocollo sugli spettacoli all’aperto».
I tempi stringono...
«Sì, ed è chiaro che per organizzare qualsiasi cosa abbiamo bisogno di avere un via libera governativo al massimo per la metà di giugno».
E al di fuori del Teatro Romano?
«Stiamo studiando altre iniziative in alcuni dei molti luoghi che Verona può offrire: penso ad esempio all’Arsenale di Borgo Trento, dove gli spazi sono ampi e le distanze sono più agevolmente mantenibili, per esempio con 2-300 spettatori».
Coinvolgerete anche le compagnie locali?
«Assolutamente sì, lo stiamo già facendo. E ricordo che parliamo di vere e proprie imprese, anche dal punto di vista economico, che coinvolgono i nostri artisti professionisti ma anche tecnici, amministrativi e via dicendo. Assieme a loro, nei giorni scorsi, abbiamo già tenuto tre tavoli di lavoro, tutti con risultati molto positivi».
Quanto ai musei?
«Siamo pronti a ripartire, non appena ci sarà dato il via libera. Penso, per citare la prima cosa che mi viene alla mente, la mostra di Ugo Zannoni alla Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti, per la quale abbiamo coinvolto anche diversi collezionisti veronesi. Penso ad un rafforzamento dell’iniziativa “Visti da vicino”. Ma ce ne saranno altre, anche decentrate nei nostri quartieri: magari può essere l’occasione per fare scoprire a tanti veronesi parti della città spesso poco note o addirittura ignorate».
Quale messaggio vorrebbe dare, in questa emergenza, ai veronesi?
«L’invito appunto a riscoprire tutto il fascino culturale di questa nostra meravigliosa città. E poi l’invito ad essere prudenti ma senza eccessive paure: so che potrà esserci, anche nei prossimi mesi, il timore di tornare nei teatri o nei musei, assieme agli altri: ma tutti devono sapere che noi lavoriamo per garantire sempre e comunque la massima sicurezza. E allora, arrivederci a presto…».
In agosto qualcosa al Romano ci sarà, anche se è necessario avere da Roma il nuovo protocollo sugli spettacoli all’aperto
Pensiamo anche a mostre nei quartieri. Può essere l’occasione per fare scoprire a tanti veronesi parti della città poco note