Corriere di Verona

Altri 10 morti, la metà nelle residenze per anziani

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(d.o) L’onda lunga del coronaviru­s continua a farsi vedere, in provincia, nel numero dei decessi. Nella giornata di ieri si sono registrati dieci decessi legati al coronaviru­s, di questi cinque in ospedale e cinque nelle case di riposo. Questi ultimi non sono avvenuti realmente nelle ultime 24 ore, ma sono stati conteggiat­i nel bollettino dell’Azienda Zero solamente nella giornata di ieri. I dati aggiornati parlano ora di 442 decessi in provincia, la più colpita del Veneto, con 170 in più rispetto alla seconda più colpita, quella di Treviso, che ne conta 272. Che la situazione nelle case di riposo rimanga estremamen­te delicata lo conferma anche il report settimanal­e della Regione, che vede il territorio dell’Usl 9 (dunque la provincia di Verona), prima per numero di morti causa Covid 19 nelle Rsa: 133 dal 20 febbraio, come per numero di contagiati, 605, pari all’11,2% del totale. Appena dietro, con 131 decessi, la provincia di Padova, dove il virus, però, è risultato più letale, dato che si contano 200 contagiati.Del resto, anche i nuovi casi che sono stati individuat­i nelle ultime ore, hanno a che fare con i focolai delle case di riposo. Oltre la metà, ben tredici, sono residenti nel comune di Mezzane di Sotto, uno dei più colpiti, dati alla mano dalla pandemia (142 positivi, contando quanti già guariti), pur essendo un comune poco popolato (2.500 abitanti): la stragrande maggioranz­a sono anziani del centro servizi «Sacro Cuore», la locale casa di riposo. Quello dei decessi è l’unico dato del «fenomeno Covid» che, a Verona, continua a salire in modo marcato. Proseguono le dimissioni negli ospedali: quasi azzerati i pazienti Covid in terapia intensiva a Borgo Roma: ne rimane solo uno, mentre sono ancora tredici quelli a Borgo Trento. Ancora 102 pazienti al Magalini di Villafranc­a: solo nove, però, sono in terapia intensiva.

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