Il Catullo archivia un 2019 da record Volano anche i ricavi e l’utile netto
Aspettando la ripartenza dopo il virus, la Catullo SpA, società che gestisce gli aeroporti di Verona e di Brescia-Montichiari, mette in archivio un 2019 da record. L’assemblea dei soci (costituita dagli enti pubblici riuniti in Aerogest e dal socio privato Save) ha approvato ieri il bilancio d’esercizio dello scorso anno, che segna il record del traffico passeggeri della storia della società ma che registra anche molti altri dati «in significativa crescita» rispetto al 2018.
In particolare, i ricavi totali a livello consolidato sono pari a 50,9 milioni di euro, con un incremento di 4,1 milioni (+ 9%) rispetto all’esercizio precedente, grazie principalmente proprio all’aumento del traffico. Il risultato operativo consolidato a livello di Ebitda, pari a 11,3 milioni di euro, è in miglioramento di 2,9 milioni rispetto all’esercizio precedente (+34%). L’utile netto di gruppo risulta pari a 2,4 milioni, in crescita di 9 milioni di euro rispetto al 2018.
L’aeroporto di Verona nel 2019 ha gestito 3.638.088 passeggeri, registrando un incremento del 5,2%, superiore alla media nazionale che è stata del + 4%. L’offerta posti è aumentata del 3,6% rispetto al 2018 e il load factor è stato pari al 77%, in incremento di un punto sul 2018. Il 2019 ha confermato la vocazione internazionale dello scalo, con 2,3 milioni di passeggeri che hanno volato da e per destinazioni internazionali, in crescita del 3% rispetto all’anno precedente, mentre la componente nazionale, con 1,3 milioni di passeggeri, è cresciuta del 10%.
Secondo la nota diffusa in serata dalla SpA presieduta da Paolo Arena, «il Catullo, che con la crisi conseguente alla diffusione del coronavirus è chiuso ai voli commerciali fino al 17 maggio, come stabilito dal decreto del Ministero dei Trasporti del 5 maggio, è comunque già pronto per ripartire, con misure che garantiscono la sicurezza della salute di passeggeri e operatori e comprendono, tra le altre, l’utilizzo di termoscanner e la ridefinizione degli spazi in considerazione dell’obbligo di distanziamento tra persone, mentre la società è in costante dialogo con tutti i vettori che volano sull’aeroporto per la ripartenza del traffico in condizioni di piena sicurezza».
Per quanto riguarda invece l’aeroporto di Brescia Montichiari, nel 2019 sono state movimentate 30.695 tonnellate di merci, con un aumento del 29,1% rispetto al 2018, a fronte di una media nazionale che è invece diminuita del 3,2%. Attualmente lo scalo lombardo è aperto solo al traffico merci e sta comunque registrando valori importanti, con 2.479 tonnellate movimentate a marzo (+19,1%), grazie al «traffico e-commerce» di Poste Italiane e Dhl Express, a fronte di una media nazionale in diminuzione del 33,9%. Nel periodo gennaio-marzo, il traffico merci di Brescia è stato di 8.549 tonnellate, con una crescita del 41% rispetto allo stesso periodo del 2019.