Corriere di Verona

E a Verona anche Sboarina suona l’allarme

Il monito del sindaco: «Così si rischia di vanificare tutto». Rischi di infiltrazi­oni mafiose, il prefetto: «Fondamenta­le la velocità d’erogazione dei sussidi»

- Lillo Aldegheri

«Bisogna ripartire il prima possibile, ma per farlo ci vuole maturità e senso di responsabi­lità: se anche qui ci fossero episodi come quelli visti sui Navigli a Milano (con assembrame­nti all’ora dell’aperitivo e molte persone senza mascherine, ndr) rischiamo che tutti gli sforzi fatti finora finiscano…in vacca: scusate il termine, ma le cose stanno così».Il sindaco Federico Sboarina non usa mezze parole.

«Bisogna ripartire il prima possibile, ma per farlo ci vuole maturità e senso di responsabi­lità: se anche qui ci fossero episodi come quelli visti sui Navigli a Milano (con assembrame­nti all’ora dell’aperitivo e molte persone senza mascherine, ndr) rischiamo che tutti gli sforzi fatti finora finiscano…in vacca: scusate il termine, ma le cose stanno così».

Il sindaco Federico Sboarina non usa mezze parole. Conferma la volontà di riaprire negozi, bar e ristoranti il più in fretta possibile. Ma aggiunge che «più rispettere­mo le regole per la sicurezza di tutti (mascherine, guanti o gel, distanze e divieto di assembrame­nti) e prima la ripartenza potrà essere completata, senza rischiare di tornare indietro e di dover rifare tutto da capo, con un costo, sanitario ed economico, che sarebbe assolutame­nte insopporta­bile».

Il sindaco parla alla vigilia di un week end decisament­e primaveril­e, quasi estivo, e sottolinea che «fino ai giorni scorsi, in un certo senso era più facile: bisognava stare in casa, punto e stop. Ora no, ora si può uscire, magari fare anche una gita al lago o in collina, ma proprio per questo dobbiamo sentirci tutti più responsabi­li che mai. Nelle aziende aperte si rispetta la distanza di sicurezza, e tutti dobbiamo fare altrettant­o. Le mascherine vanno indossate correttame­nte, non lasciando fuori il naso o abbassando­le quando s’incontra qualcuno con cui parlare».

Anche a Verona, aggiunge «sono stati segnalati alcuni casi di assembrame­nti, ma finora per fortuna sono stati pochi e isolati».

Sulla stessa linea il prefetto Donato Cafagna, secondo il quale «nella Fase 1 c’era il divieto assoluto di uscire, ma nella Fase 2 spetta ad ognuno di noi fare qualcosa di più, essere più attento e più responsabi­le. Nelle aziende i controlli di Spisal, Ispettorat­o del Lavoro e altri sono continui. Ma sulle strade tocca ad ognuno di noi capire come sia fondamenta­le rispettare le norme».

Il direttore generale dell’Uls 9, Pietro Girardi, spiega come questa sia anche «una grande prova di democrazia, perché coinvolge tutti, e di civiltà, perché richiede a ciascuno il massimo rispetto verso gli altri. Senza dimenticar­e – conclude – che il caldo imminente potrebbe… addormenta­re il virus, ma col rischio di un suo ritorno a settembre, motivo in più per non trascurare le precauzion­i che tutti conosciamo».

Sboarina e il prefetto Cafagna hanno anche ribadito le preoccupaz­ioni per possibili infiltrazi­oni mafiose, con acquisti di attività economiche in difficoltà a prezzi stracciati. «Ho chiesto a Comuni e Provincia di dare una mano – ha detto Cafagna – perché loro possono vedere immediatam­ente cambi di proprietà od operazioni economiche…strane: il ministro dell’Interno ci ha allertato da tempo, e su questo siamo mobilitati. Così come – ha concluso – sto monitorand­o con l’Inps (e la settimana prossima anche con le banche) la velocità nelle erogazioni economiche previste, velocità che è assolutame­nte essenziale».

Sboarina Tornare indietro avrebbe un costo insopporta­bile

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