Cariverona-Cdp trattativa aperta sui 600 milioni
Fondazione Cariverona e Cassa depositi e prestiti stanno trattando per un’intesa sull’uso dei 600 milioni (432 più gli interessi maturati) che una sentenza di gennaio ha riconosciuto a favore di Verona.
Fondazione Cariverona e Cassa depositi e prestiti stanno tuttora continuando la trattativa per trovare un’intesa sull’utilizzo dei 600 milioni (432 più gli interessi maturati) che una sentenza del gennaio scorso ha riconosciuto a favore di Verona. Quella sentenza aveva messo un primo «paletto» sulla vicenda, dopo 8 anni di duelli avviati dall’allora presidente di Cariverona, Paolo Biasi. Ma si trattava appunto di una sentenza di primo grado. Dopo qualche settimana, erano perciò iniziati i colloqui tra le due parti per trovare una transazione d’interesse comune. Fondazione conferma che adesso il dialogo sta proseguendo, per cercare un’intesa soddisfacente per entrambe le parti e che consenta a Cariverona di incassare quella notevole somma, salvaguardando anche gli interessi di Cdp. Un’ipotesi di accordo riguardava la possibilità che Cariverona investisse quei milioni in azioni della stessa Cdp (che ha offerto finora buoni interessi agli azionisti, ma che adesso sembra avere qualche problema). Dopo la sentenza si è appunto aperta una sorta di trattativa che potrebbe avere messo sul tavolo proprio questa possibilità: nessun ricorso in appello da parte di Cdp, se quei soldi saranno reinvestiti nella stessa Cassa.
Altre fonti parlano anche della possibilità che in questo dialogo rientri anche l’offerta di un seggio nel board di Cdp per una persona indicata da Verona. Ma c’è anche chi sostiene (sia nel mondo politico che in quello economico di Verona) che quei milioni dovrebbero invece essere investiti da Fondazione sul nostro territorio, specialmente in questa drammatica situazione di crisi da virus. Sul versante politico, va rilevato che la commissione di vigilanza su Cassa depositi e prestiti vede presenti al suo interno tre parlamentari veronesi: Cristiano Zuliani e Paolo Paternoster della Lega e Gian Pietro Dal Moro del Pd (nella scorsa legislatura un’altra veronese, Cinzia Bonfrisco, ne era stata presidente). L’attenzione del mondo politico a queste vicende è testimoniata tra l’altro dalla presenza dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il 20 maggio dello scorso anno, all’inaugurazione della sede veronese di via Giardino Giusti 2 di Cassa depositi e prestiti, a testimoniare un nuovo e più forte rapporto (dopo le polemiche degli anni precedenti) tra Verona e Cdp.
Lo scenario
Tra le ipotesi il reinvestimento di quei soldi in azioni della stessa Cassa