L’ex ladro di libri ora vende mascherine
La nuova vita di Massimo De Caro: «Ho sbagliato, voglio farmi perdonare»
La Fase 2 di Massimo De Caro, predatore di libri antichi , riparte da Verona dove è tornato a vivere anche grazie a una collaborazione con la D&B, un’azienda specializzata nella segnaletica stradale e aziendale, oltre che nell’antinfortunistica. Il titolare è un vecchio amico, umbro come lui. «Io i miei errori li ho fatti e ho pagato per questo - racconta De Caro - Ho 47 anni e voglio farmi perdonare le cavolate che ho combinato nella mia vita».
«Robin Books» (come lui stesso si definisce) ovvero il predatore di libri antichi. Non è il titolo di una serie tv, ma è la vicenda che tra il 2011 e il 2012 ha visto come protagonista Massimo De Caro, l’allora direttore della biblioteca cinquecentesca Girolamini di Napoli frequentata da Giambattista Vico, alla quale ha sottratto qualcosa come 2.500 volumi antichi, per lo più cinquecentine dal valore inestimabile. Un predatore seriale, che i libri li ha fatti sparire anche a Verona dalla Biblioteca Capitolare e dal Seminario Vescovile: «Alla Capitolare mi sono appropriato del Dialogo de Cecco di Ronchitti da Bruzene del 1605. L’ho fatto poi riconsegnare e alla Biblioteca ho anche dato 10.000 euro. Diciamo che non l’ho proprio rubato, semmai me l’hanno venduto» chiarisce. Dal Seminario si è invece portato via 14 volumi, e ne ha ricavato 21.000 euro. A marzo di un anno fa, De Caro ha finito di saldare il debito con la giustizia, nove anni di detenzione tre dei quali trascorsi in carcere, il resto agli arresti domiciliari ottenuti per motivi di salute: «Sono diabetico, iperteso e soffro di attacchi di panico».
Un tentativo di suicidio nel 2018, quando gli sono stati revocati i domiciliari per il furto della spesa all’Esselunga a Verona: «Ero alla cassa automatica quando mi chiamò l’assistente sociale per dirmi che il magistrato mi aveva concesso di fare volontariato in un ente. Eccitato dalla bella notizia, sovrappensiero uscii a parlare al telefono e fui fermato dalla guardia della vigilanza. Ebbi una crisi di panico, lui mi afferrò per il collo e mi scagliò a terra. Quando il magistrato chiese di poterlo vedere, il filmato della videosorveglianza era sparito. Mi revocarono i domiciliari, ma non era giusto. Dopo tre mesi il magistrato di sorveglianza di Perugia mi diede ragione, vinsi la causa per ingiusta detenzione e trattamento inumano». In ballo rimangono 19 milioni di euro che gli ha chiesto la Corte dei Conti: «Ho le mie colpe e ho pagato per questo. Mi hanno sequestrato tutto, non ho più nemmeno una casa.
Diciamo che riparto non da zero, ma da -19 milioni» racconta. Questa la Fase 1 della sua vita.
La Fase 2 riparte da Verona dove De Caro è tornato a vivere anche grazie a una collaborazione con la D&B, un’azienda specializzata nella segnaletica stradale e aziendale, oltre che nell’antinfortunistica; il titolare è un vecchio amico, umbro come lui: «Il signor Bernardini lo conosco da trent’anni. Lui mi ha fatto conoscere i principi del fare impresa in senso etico. Io lo chiamo l’Olivetti umbro».
De Caro si è lanciato in un’attività quanto meno curiosa, la pubblicità nello spazio: «Ho mandato in orbita due copie della Bibbia, sono già tornate e ora decideremo a chi regalarle. È la prima bibbia della storia ad essere arrivata nello spazio, firmata e certificata dagli astronauti, tra i quali Luca Parmitano. Bernardini mi è venuto in soccorso in questo progetto e ora metto le mie competenze come consulente a disposizione della sua azienda che si appresta a produrre mascherine chirurgiche di alta qualità a un prezzo corretto, come indicato dal Commissario Arcuri». «Io i miei errori li ho fatti e ho pagato per questo – prosegue – Ho 47 anni e voglio farmi perdonare le cavolate che ho combinato nella mia vita. Bernardini mi ha rimesso sulla strada giusta. Lui è un secondo padre per me, non tradirò mai la sua fiducia. Glielo giuro su mia madre».
E Robin Books dove è finito? «In tutto ciò che si è scritto su di me. I libri continuerò a leggerli, ma quelli antichi non li voglio più nemmeno vedere. Problemi ne ho avuti abbastanza, non le pare?».
Io i miei errori li ho fatti e ho pagato per questo Ho 47 anni e voglio farmi perdonare le cavolate che ho combinato nella vita