Serie B, avanti con le sedute individuali E per il Chievo solo sgambate a Veronello
Dopo l’assemblea di B in sospeso molti aspetti, tra cui una data per il campionato
Una lunga assemblea. Durante cui anche il Chievo si è espresso a favore di una vera ripresa degli allenamenti di squadra soltanto dieci giorni dopo l’arrivo, sul tavolo dei club, di un protocollo di sicurezza aggiornato e più ammorbidito.
Per ora, dunque, sebbene da lunedì ci sia l’ok del governo alle sedute collettive, non si va oltre la possibilità degli allenamenti individuali facoltativi a Veronello: i giocatori a correre sul campo, da soli e separati, senza lo staff a seguirli, come stanno facendo da giorni Giaccherini e Leverbe, cui si sono aggiunti Djordjevic e Garritano. Tra le ipotesi, volendo sfruttare la finestra che si apre dopodomani, quella di allenamenti a piccoli gruppi, ma per ora si tratta solo di uno scenario in via di valutazione. Compatti, i club cadetti, nel chiedere modifiche al protocollo proposto dalla Figc: niente ritiro di due settimane, ad esempio, o quarantena solo per il giocatore che dovesse risultare positivo ai test del Covid19 e non per l’intera squadra. A frenare le società, specie quelle che a differenza del Chievo non dispongono di un centro sportivo come quello di Veronello, sono la miriade di regole stringenti e l’effetto su costi e fattibilità reale. Durante l’assemblea di ieri è emerso poi un ulteriore punto che, anche nel caso clivense, scotta. Non è stato ancora previsto nulla, infatti, in caso di ripresa del campionato, su prestiti e contratti in scadenza a giugno: serve una norma che permetta proroghe e contrattualizzazioni brevi.
In caso contrario, ci si dovrebbe accordare in fretta e furia per un altro anno, con i giocatori che rientrano nelle casistiche, e va ricordato che il Chievo vedrà scadere il 30 giugno i prestiti di Segre, Dickmann, Vignato, Semper, Esposito, Ceter, oltre agli accordi con Cesar, Meggiorini, Frey, Renzetti, parliamo di almeno sei o sette titolari. In caso di ritorno a giocare, comunque, la B ha chiesto tre mesi di tempo fra la ripresa degli allenamenti di squadra e la fine del campionato: si vuole sfruttare la possibilità di sconfinare oltre agosto, chance preclusa alla serie A. Sulla formula di un’ipotetica stagione da chiudere, tuttavia, nessun aggiornamento: sarebbero ancora dieci le partite da giocare, col Chievo ottavo e dentro l’ipotetico club dei playoff. Va considerato che i giocatori vengono da uno stop, di fatto, ancora più lungo di quello estivo: non basterebbero certo due settimane di preparazione per potersi dire davvero pronti a riprendere, specie in un orizzonte di calendario stile basket Nba con tre partite a settimana. Resta insomma in totale standby, la B. La volontà di ripartire ci sarebbe pure ma poi arriva la realtà. E quella è zeppa di scogli.
Sotto la lente
Oltre alle normative del protocollo sanitario ci sono le questioni su prestiti e contratti