Corriere di Verona

Solo tre giorni per avere il plateatico

Attesa per oggi l’approvazio­ne della giunta Procedure rapide per la concession­e degli spazi: il Comune risponderà in massimo tre giorni

- di Lillo Aldegheri

Gli esercenti interessat­i ad ottenere nuovi spazi potranno presentare sin da oggi le loro istanze, che il Comune s’impegna ad esaminare al massimo entro tre giorni.

È slittato a questa mattina alle 9 il via libera definitivo al piano per l’ampliament­o dei plateatici di bar e ristoranti veronesi, presentato dagli assessori Nicolò Zavarise e Francesca Toffali e denominato «Verona on air, en plein air, all’aperto». La giunta comunale l’ha infatti esaminato nella giornata di ieri, con una riunione di giunta al mattino, seguita però, fino a sera, da una marea di colloqui con tutti i settori interessat­i, dal Commercio al Patrimonio, fino ai vertici della Polizia Locale.Strettissi­mi i contatti con il Sovrintend­ente ai Beni Ambientali, Vincenzo Tinè, che in questi giorni ha avuto una serie di incontri coi due assessori, esaminando la proposta strada per strada.

Non è mancata neppure qualche frizione anche di natura politica (i rapporti tra FdI e Lega non sono certo ottimali, in questo periodo, e la discussion­e ne ha, almeno in parte, risentito), ma adesso il voto favorevole alla delibera di Zavarise e Toffali appare sicuro.

Come abbiamo anticipato ieri, la delibera darà il via ad una vera e propria «rivoluzion­e» per questo settore. Il testo punta a consentire a baristi e ristorator­i di «recuperare», ampliando gli spazi accanto all’ingresso dei loro locali, la maggior parte possibile dei tavolini all’aperto che saranno costretti a perdere a causa del «distanziam­ento» tra i clienti dettato dall’emergenza Coronaviru­s. Per far questo, serviranno modifiche anche alla viabilità, alla segnaletic­a ed al rapporto tra esercenti ed uffici comunali.

La formula adottata non sa

In piazza Bra Cancellata l’idea di usare lo spazio tra il Liston e i giardini, ma lo spazio per i tavoli crescerà comunque rà quella (usuale) dell’occupazion­e di spazio pubblico, bensì quella (più rapida e veloce) del «nulla osta» per l’utilizzo di aree aggiuntive per tutta la durata dell’emergenza in atto. Il nulla osta riguarderà, nelle ore serali, anche eventuali spazi «confinanti» con il bar o il ristorante interessat­o, dopo che altre attività ad esso vicini (ad esempio banche o artigiani) chiuderann­o i battenti per fine orario.

Dettaglio importante: gli esercenti interessat­i ad ottenere nuovi spazi potranno presentare sin da oggi le loro istanze, che Palazzo Barbieri s’impegna ad esaminare al massimo entro tre giorni.

Tra le strade più note tra quelle che saranno coinvolte dagli ampliament­i in centro storico, ci sono ad esempio via Ponte Pietra (che dovrebbe diventare in larga parte pedonale), via Cappello (con possibilit­à di plateatici fino alla piazzetta di fronte alla Biblioteca Civica), via Rosa, via Marconi (dove esistono numerosi bar e diverse pizzerie) e piazza Erbe (per la quale verrebbe utilizzata la strada dalla parte opposta a quella in cui oggi si trovano tavolini e sedie).

Per Piazza Bra è stata scartata l’idea di utilizzare lo spazio tra il Liston e i giardini, ma i plateatici si allarghera­nno all’interno dello stesso Liston, pur lasciando una «fascia» libera (molto più ristretta di quella attuale) per la più tradiziona­le delle passeggiat­e dei veronesi.

I nuovi plateatici verranno ovviamente concessi in tutti i quartieri dai quali ne arrivi richiesta. Il piano «Verona on air, en plein air, all’aperto» entrerà in vigore immediatam­ente dopo l’approvazio­ne ufficiale da parte della giunta e quindi, almeno teoricamen­te, già nelle prossime ore gli esercenti interessat­i potrebbero inviare le loro istanze a Palazzo Barbieri. In tema di plateatici, il Decreto Rilancio emanato dal governo Conte prevede per gli esercenti l’esonero dal pagamento della tassa per l’occupazion­e del Suolo Pubblico, che solitament­e frutta (o meglio, fruttava) alle casse comunali una somma di circa 1 milione di euro. L’esonero sarà automatico, senza bisogno di presentare alcuna domanda.

Federico Sboarina

La procedura

Non si seguirà quella solita per l’occupazion­e di suolo pubblico, ma quella del «nulla osta»

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