Corriere di Verona

Il vescovo: «Attenzione al virus della crisi, mai come oggi si rischia una polveriera sociale»

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(d.o.) «Attenzione al virus della crisi». Dal pulpito di una basilica «contingent­ata», e per questo semivuota, è risuonato il monito del vescovo Giuseppe Zenti, nel giorno della festa del santo patrono. «C’è il rischio di una polveriera sociale, mai come oggi, Stato e aziende devono fare attenzione ai più poveri». Come da tradizione, l’omelia del giorno di San Zeno, non ha risparmiat­o temi politici. «Occorre la massima collaboraz­ione tra governo centrale ed enti locali. I cittadini hanno bisogno di sentire lo Stat vicino, anche tramite le Regioni e i Comuni non di scontri istituzion­ali». Presenti alla cerimonia, alcuni primi cittadini dei comuni della diocesi di Verona. Tra di loro anche il sindaco Federico Sboarina che ha consegnato l’olio per la lampada votiva (un rito che avviene a «turnazione» con i rappresent­anti dei diversi vicariati). In mattinata, sempre Sboarina, aveva portato in basilica il gonfalone della città. Una visita per certi versi speculare a quella avvenuta il 28 marzo, quando era stato invocata la protezione del santo patrono sulla comunità veronese. «Erano i giorni di massimo contagio del virus, con la comunità chiamata a fare sacrifici enormi per combattere l’epidemia — le parole di Sboarina —. Oggi, invece, Verona è animata da famiglie e bambini, segnale evidente che il peggio, dal punto di vista sanitario, è passato. Ma ora c’è una nuova battaglia da vincere, legata alla ripartenza della nostra economia».

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Nella cripta L’abate di San Zeno monsignor Gianni Ballarini con il sindaco Federico Sboarina

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