«Il sistema Verona reagisce con i valori»
Dalle imprese al turismo. «E più fondi all’Arena»
La strategia per la ripartenza passa anche tramite i «valori». Il «sistema Verona» prova così a reagire compatto alla sfida del mondo post-Covid.
La strategia per la ripartenza passa anche tramite i «valori». Ossia, quella strada aperta dalla sottoscrizione, lo scorso novembre al termine del Festival della dottrina sociale, di quel documento che impegnava le principali istituzioni veronesi, dal mondo della politica, a quello economico, a quello della cultura.
La carta dei valori, per l’appunto.A distanza di sei mesi, dopo la «tegola» economica, oltre che sanitaria e sociale, dell’epidemia di Covid 19, ecco che lo strumento promosso da monsignor Adriano Vincenzi, mancato lo scorso 13 febbraio, potrebbe diventare una base per una solida alleanza in vista del rilancio. «Se a Verona servirà un ‘Piano Marshall’ per la ripartenza complessiva, come avvenne nel dopoguerra, i sottoscrittori della Carta rappresentano i soggetti che faranno scelte concrete, ognuno secondo le proprie responsabilità», dice il sindaco Federico Sboarina. Ed è stato proprio questo il tema, dell’incontro, ieri sera, a palazzo Barbieri e in videocollegamento, dei primi «sottoscrittori», dal Comune (presente Sboarina) a Fondazione Cattolica (con il segretario generale Adriano Tomba), dalla Camera di Commercio all’università.
Il quadro, certamente non dei più rosei: l’ente camerale ha ricordato il calo senza precedenti della produzione industriale e i 15 mila posti di lavoro in meno, concentrati, in particolare, nel settore del turismo. E proprio dal turismo, è uno dei suggerimenti che arriva dal centro studi della Camera del Commercio, potrebbe ripartire il territorio veronese, rafforzando il connubio con il settore agroalimentare: c’è una correlazione diretta, infatti, tra i Paesi che «visitano» di più Verona e l’export delle eccellenze gastronomiche. Ma le priorità, nei prossidell’aiuto mi mesi, saranno moltissime. Tra i nodi, sottolinea il presidente dell’ente Giuseppe Riello, ci sono Fiera, aeroporto e Fondazione Arena, che dovranno fare i conti con perdite importanti. «Aumenteremo il nostro contributo all’Arena», la promessa. C’è poi il nodo alle imprese. «Non ci devono essere “polverizzazioni di risorse” e ci dev’essere un effetto leva. Non deve mancare il contributo dei privati». In collegamento via Zoom, numerose personalità del mondo economico veronese: il presidente di Confindustria Michele Bauli, di Cattolica Paolo Bedoni, di Confcommercio e Catullo Paolo Arena, il segretario della Cisl Massimo Castellani e molti altri. Grande assente Fondazione Cariverona, cui Riello ha riservato una stoccata: «Deve tornare alle origini e impiegare le proprie risorse non nelle attività finanzieri fini a se stesse ma al supporto alle aziende veronesi». Ci sarà anche l’università a fare la propria parte: il rettore, Pier Francesco Nocini, ha ricordato i progetti che stanno per essere portati avanti con il Comune, tra cui il «patto per Veronetta». Ma dal Magnifico arriva anche un’apertura a una collaborazione «all’americana» con il mondo dei privati, «che consenta contributi e uno spazio pubblico in cui ringraziare i donatori». Infine, l’annuncio di lavorare ad un ingrandimento dell’università, verso dimensioni da «megateneo» e un possibile ampliamento dell’offerta formativa.
La stoccata
Riello, presidente della Camera di Commercio, a Cariverona: «Torni alle origini, si occupi meno di finanza»