Corriere di Verona

«Il sistema Verona reagisce con i valori»

Dalle imprese al turismo. «E più fondi all’Arena»

- Di Davide Orsato

La strategia per la ripartenza passa anche tramite i «valori». Il «sistema Verona» prova così a reagire compatto alla sfida del mondo post-Covid.

La strategia per la ripartenza passa anche tramite i «valori». Ossia, quella strada aperta dalla sottoscriz­ione, lo scorso novembre al termine del Festival della dottrina sociale, di quel documento che impegnava le principali istituzion­i veronesi, dal mondo della politica, a quello economico, a quello della cultura.

La carta dei valori, per l’appunto.A distanza di sei mesi, dopo la «tegola» economica, oltre che sanitaria e sociale, dell’epidemia di Covid 19, ecco che lo strumento promosso da monsignor Adriano Vincenzi, mancato lo scorso 13 febbraio, potrebbe diventare una base per una solida alleanza in vista del rilancio. «Se a Verona servirà un ‘Piano Marshall’ per la ripartenza complessiv­a, come avvenne nel dopoguerra, i sottoscrit­tori della Carta rappresent­ano i soggetti che faranno scelte concrete, ognuno secondo le proprie responsabi­lità», dice il sindaco Federico Sboarina. Ed è stato proprio questo il tema, dell’incontro, ieri sera, a palazzo Barbieri e in videocolle­gamento, dei primi «sottoscrit­tori», dal Comune (presente Sboarina) a Fondazione Cattolica (con il segretario generale Adriano Tomba), dalla Camera di Commercio all’università.

Il quadro, certamente non dei più rosei: l’ente camerale ha ricordato il calo senza precedenti della produzione industrial­e e i 15 mila posti di lavoro in meno, concentrat­i, in particolar­e, nel settore del turismo. E proprio dal turismo, è uno dei suggerimen­ti che arriva dal centro studi della Camera del Commercio, potrebbe ripartire il territorio veronese, rafforzand­o il connubio con il settore agroalimen­tare: c’è una correlazio­ne diretta, infatti, tra i Paesi che «visitano» di più Verona e l’export delle eccellenze gastronomi­che. Ma le priorità, nei prossidell’aiuto mi mesi, saranno moltissime. Tra i nodi, sottolinea il presidente dell’ente Giuseppe Riello, ci sono Fiera, aeroporto e Fondazione Arena, che dovranno fare i conti con perdite importanti. «Aumenterem­o il nostro contributo all’Arena», la promessa. C’è poi il nodo alle imprese. «Non ci devono essere “polverizza­zioni di risorse” e ci dev’essere un effetto leva. Non deve mancare il contributo dei privati». In collegamen­to via Zoom, numerose personalit­à del mondo economico veronese: il presidente di Confindust­ria Michele Bauli, di Cattolica Paolo Bedoni, di Confcommer­cio e Catullo Paolo Arena, il segretario della Cisl Massimo Castellani e molti altri. Grande assente Fondazione Cariverona, cui Riello ha riservato una stoccata: «Deve tornare alle origini e impiegare le proprie risorse non nelle attività finanzieri fini a se stesse ma al supporto alle aziende veronesi». Ci sarà anche l’università a fare la propria parte: il rettore, Pier Francesco Nocini, ha ricordato i progetti che stanno per essere portati avanti con il Comune, tra cui il «patto per Veronetta». Ma dal Magnifico arriva anche un’apertura a una collaboraz­ione «all’americana» con il mondo dei privati, «che consenta contributi e uno spazio pubblico in cui ringraziar­e i donatori». Infine, l’annuncio di lavorare ad un ingrandime­nto dell’università, verso dimensioni da «megateneo» e un possibile ampliament­o dell’offerta formativa.

La stoccata

Riello, presidente della Camera di Commercio, a Cariverona: «Torni alle origini, si occupi meno di finanza»

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In collegamen­to I presidenti di Confindust­ria, Cattolica Fiera Confcommer­cio e tanti altri

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