Pennacchi su YouTube tra l’Iliade e l’Odissea
Teatro Stabile del Veneto «Una stagione sul sofà»
Sono un serbatoio inesauribile di storie e di pensieri l’Iliade e l’Odissea, testi che sotto il mantello del mito continuano a parlarci di noi. A raccontare la guerra dei greci contro Troia e il viaggio avventuroso di Ulisse verso Itaca è ora l’attore padovano Andrea Pennacchi autore e interprete di Omero non piange mai, la nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto, curata da Teatro Boxer e diretta da Marco Segato.
Il debutto, in prima assoluta, sarà questa sera sul canale YouTube del Teatro Stabile del Veneto, alle ore 20, nell’ambito della programmazione on line del weekend con i teatri del Nordest. Nella narrazione, divisa in due episodi, l’attore padovano è accompagnato dalle musiche di Giorgio Gobbo e dai disegni di Vittorio Bustaffa. La prima parte, dedicata all’Iliade, è una costola di Eroi, spettacolo nato molti anni fa con la regia di Mirko Artuso. La seconda, dedicata all’Odissea, scandaglia l’animo del personaggio mitico per metterne in luce il viscerale desiderio di fare ritorno a casa. Ulisse rinuncia all’amore di una dea e all’immortalità pur di rivedere la sua famiglia e la sua isola. Non c’è eroismo in lui, c’è solo l’amore per le piccole cose e la voglia di riconquistare una vita normale. Domani, «Una Stagione sul sofà» continua con doppio appuntamento. Alle ore 18, il Teatro Stabile Sloveno presenta una nuova proposta legata ai classici della letteratura teatrale slovena, con un outsider quale è Slavko Grum, autore di Avvenimento nella città di Goga, i cui personaggi attingono alla sua esperienza di lavoro in una clinica psichiatrica. La regia del triestino Igor Pison rende con efficacia l’atmosfera asfissiante della periferia, le chiacchiere della gente, l’evento sepolto dal silenzio di un luogo dove non accade mai niente, ma dove il mormorio dietro le persiane è costante. In chiusura, alle ore 20, Un’indimenticabile serata, spettacolo divertente e raffinato, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nel 1996, ma sempre godibile. A interpretarlo è un io narrante femminile, affidato alla versatilità e all’ironia di Piera Degli Esposti per la regia di Antonio Calenda. Un collage che, senza una definita trama narrativa, miscela musica, poesia, gioco d’equivoci, gusto per l’assurdo, moltiplicando la leggerezza e lo humour intelligente della scrittura di Achille Campanile.