Corriere di Verona

Dal mare alla montagna i villeggian­ti non ci sono «Sarà l’estate peggiore»

Finora perso un miliardo La Regione: via l’obbligo della mascherina in hotel

- Andrea Priante

Chi ricorda gli anni orribili del turismo? «Furono due», spiega Marco Michielli, presidente regionale di Confturism­o e di Federalber­ghi. «Luglio 1989: l’acqua del mare si riempì di mucillagin­e terrorizza­ndo i villeggian­ti. Poi ci fu il 2002, la prima stagione estiva dopo gli attentati dell’11 Settembre, quando nessuno si fidava a salire su un aereo e le presenze di stranieri precipitar­ono». Sono passati quasi vent’anni. «Arriveremo a rimpianger­e gli arrivi turistici di allora. Questa sarà l’estate peggiore di sempre», dice Michielli.

E pensare che il 2020 era partito alla grande. Dopo le cifre record dello scorso anno (oltre 20 milioni di turisti in ingresso), gennaio aveva registrato un incremento dell’8% del numero di presenze nella nostra regione. Ma già a febbraio l’allarme Covid 19 aveva portato a una contrazion­e degli arrivi di circa il 7,6%. Con il lockdown, com’è ovvio, la situazione è precipitat­a. «Gli alberghi e i campeggi evidenzian­o forti cali, pari a circa il 90% degli arrivi e delle presenze a marzo, e prossimi al -100% ad aprile», si legge nell’ultimo bollettino elaborato dall’Ufficio statistica della Regione. Nel settore, il primo quadrimest­re dell’anno in genere pesa per circa il 20% sul fronte delle entrate economiche. E questo significa che finora il Veneto ha perso 780 milioni di euro di introiti derivati dai visitatori stranieri. «Se si aggiungono le spese dei turisti italiani - azzardano i tecnici regionali - si arriva a oltre un miliardo di euro».

E non è finita. Perché è pur vero che ieri hanno aperto i primi stabilimen­ti balneari (quattro al Lido di Venezia, oltre alla spiaggia libera a ridosso dell’ex Ospedale al Mare) e altri riprendera­nno l’attività la prossima settimana, a cominciare da Bibione che sabato inaugura «la più grande spiaggia d’Italia» che, per scongiurar­e rischi di contagio, arriverà a garantire ai villeggian­ti fino a

64 metri di spazio sulla sabbia per singolo ombrellone e due sedie a sdraio. Ma le strutture ricettive sono alle prese con un blocco pressoché totale delle prenotazio­ni.

«La gente è confusa, anche perché non è chiaro quali saranno le regole sulla libertà di spostament­o da una regione all’altra e da un Paese all’altro», dice Elisabetta Dotto, titolare dell’Hotel Ambra a Cortina e dell’Excess Venice a Venezia. «Le prenotazio­ni ormai guardano al 2021, perfino al 2024. Ma quest’anno è ancora tutto fermo, in attesa che il governo riesca ad avviare dei dialoghi proficui con gli altri Paesi, come ha saputo fare, ad esempio, la Grecia».

L’incognita riguarda soprattutt­o (ma non solo) la risposta dei turisti austriaci e tedeschi, che rappresent­ano una notevole fetta delle presenze in Veneto. Le prossime settimane saranno decisive, ma secondo il presidente di Confturism­o per riaprire le strutture occorre prima sciogliere una serie di incognite. «I tecnici hanno fissato alcune regole assurde e inique - assicura Michielli - a cominciare dall’obbligo, per il gestore, di garantire la distanza di sicurezza tra i clienti.

Metterò dei cartelli, farò moral suasion, ma non possono pretendere che mi infili tra due turisti olandesi per costringer­li ad allontanar­si. Gli albergator­i non sono carabinier­i. La responsabi­lità di mantenere comportame­nti corretti deve ricadere sull’individuo, non su chi lo ospita».

Confturism­o, che in Veneto rappresent­a 15 mila imprese, ha presentato alla Regione una lista di suggerimen­ti per agevolare la gestione e la permanenza degli ospiti in alberghi, campeggi e appartamen­ti. «Alcune di queste richieste verranno accolte - anticipa l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner - e nei prossimi giorni, ad esempio, decadrà l’obbligo della mascherina all’interno delle strutture ricettive: si dovrà indossarla solo quando ci si avvicinerà a meno di un metro da un’altra persona». Caner si sforza di essere positivo: «La situazione è complessa ma non drammatica. Pare che l’Austria garantirà un corridoio ai tedeschi diretti in Italia. Insomma, ci sono i primi segnali del fatto che qualcosa, nel settore turistico, si sta finalmente sbloccando».

Michielli Arriveremo a rimpianger­e gli arrivi del 1989, quando il mare si riempì di alghe, e del post-11 Settembre

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La più grande d’Italia Bibione sabato inaugurerà la maxi-spiaggia, per garantire le distanze di sicurezza
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