Corriere di Verona

Tosi: «No a decisioni punitive». Il Pd rilancia il «temporary bar»

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(l.a.) Reazioni immediate e di segno opposto alla «stretta» del sindaco contro gli eccessi della movida in piazza Erbe. Secondo Flavio Tosi «la soluzione non può essere quella di Sboarina, tanto vale dica chiarament­e che lui preferisce un centro storico chiuso e deserto». Secondo Tosi quella del sindaco è anche «una decisione di dubbia legittimit­à, visto che sia lo Stato che la Regione Veneto permettono il servizio al banco, quindi non si capisce perché in una piazza di Verona si debba vietare. Ed è anche punitiva nella sostanza e individua come facile capro espiatorio gli esercenti, che invece non hanno colpe, anzi sono le vittime della situazione determinat­a dall’inadeguate­zza del sindaco, il quale non si degna di occuparsi (come dovrebbe) dei problemi della città». Secondo Tosi «i titolari pagano molte migliaia di euro di affitto al mese, se permetti loro di lavorare solo con chi è seduto, tanto vale che gli dici di chiudere». Elisa La Paglia (Pd) sostiene che «la cosiddetta movida può essere posta in condizioni di sicurezza soltanto se ai clienti si fornisce la possibilit­à di restare comodament­e seduti a chiacchier­are: per questo motivo avevo illustrato un progetto di temporary bar da realizzars­i sulle aree verdi comunali che, come nel caso dei Bastioni, sono già collaudate per questo tipo di manifestaz­ioni». Secondo Tommaso Ferrari (Traguardi) «la situazione vista in Piazza Erbe si commenta da sola: si tratta di un grave esempio di inciviltà. Compito della politica, però, - aggiunge - è reagire con lucidità e non solo con i divieti, trovando una mediazione: le istituzion­i devono punire severament­e chi non rispetta le regole minime di civiltà, ma individuan­do gli incivili senza sparare nel mucchio.

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