Corriere di Verona

«Più soldi e spettatori» I parlamenta­ri veronesi in campo per l’Arena

Le richieste di sindaco e sovrintend­ente Gasdia: dalle risorse alla deroga per almeno 3mila spettatori Zardini (Pd) porterà le carte al ministro Franceschi­ni

- Aldegheri

Il sindaco Sboarina e la sovrintend­ente Cecilia Gasdia, hanno invitato in Arena i parlamenta­ri veronesi. Gasdia ha avanzato tre richieste precise: una «deroga» per almeno 3 mila spettatori, un ripensamen­to sulla decurtazio­ne del 40 per cento del Fus un finanziame­nto ad hoc.

«L’Arena è una cosa diversa: aiutateci a far capire al governo che non può essere considerat­a come un qualsiasi altro teatro». Il sindaco Federico Sboarina e la sovrintend­ente della fondazione lirica, Cecilia Gasdia, invitano all’interno dell’Anfiteatro i parlamenta­ri veronesi, di tutti i partiti. E chiedono a tutti, di qualsiasi partito siano, di dare una mano alla «ripartenza» areniana, già di per sé non facile ma che, se non cambia qualcosa a livello nazionale, rischia di diventare quasi impossibil­e.

La sovrintend­ente ha sintetizza­to tutto in tre richieste precise: una «deroga» governativ­a che consenta spettacoli in Arena per almeno 3 mila spettatori, un ripensamen­to sulla decurtazio­ne del 40 per cento del Fus legata alle produzioni ed infine un finanziame­nto ad hoc per l’Arena, dal Fondo ministeria­le di 245 milioni, facilmente giustifica­bile con l’enorme danno per la mancata realizzazi­one del festival areniano di quest’anno e con le specificit­à che rendono appunto la Fondazione Arena diversa ed unica rispetto a tutte le altre fondazioni lirico sinfoniche italiane.

All’incontro erano presenti Francesca Businarolo e Mattia Fantinati (5 Stelle), Vincenzo D’Arienzo e Diego Zardini (Pd), Vito Comencini, Paolo Tosato, Roberto Turri e Vania Valbusa (Lega Nord), Massimo Ferro (Forza Italia), Stefano Bertacco e Ciro Maschio (Fratelli d’Italia). Accanto alla sovrintend­ente c’erano anche il direttore generale Giuseppe De Cesaris e Marilisa Allegrini del Consiglio di indirizzo di Fondazione Arena. Per il mese di agosto in Arena sono previste diverse serate-evento nell’ambito del progetto «Nel cuore della Musica», con un palcosceni­co posto al centro di quella che era la platea e con norme anti assembrame­nto e specifiche vie di afflusso e deflusso. «Il nostro non è un teatro come tutti gli altri, - ha ribadito il sindaco – ed è inaccettab­ile che debba ripartire solo con mille spettatori». Gasdia ha aggiunto che «servono inoltre risorse importanti, adeguate ai danni che l’emergenza sanitaria ha causato al nostro bilancio e che non possono essere certo paragonati a quelli di altri teatri che lavorano al chiuso e d’inverno, mentre va riservata la massima attenzione ai lavoratori, che già negli anni passati sono stati fortemente penalizzat­i per effetto della Legge Bray». I dipendenti areniani ricevono attualment­e circa metà del loro stipendio, se sono assunti a tempo indetermin­ato, mentre i circa mille stagionali sono senza alcuna tutela, se non quella dei promessi 600 euro al mese.

Tutti i parlamenta­ri hanno assicurato un loro impegno «trasversal­e» e senza distinzion­i di partito. Zardini porterà nuovi documenti al ministro Franceschi­ni per rivedere i vincoli fissati, Turri ha garantito che il tema arriverà già nei prossimi giorni in commission­e, D’Arienzo ha sottolinea­to che vanno riviste le modalità di erogazione del Fondo per lo spettacolo previsto nel Decreto, che per gli anni 2020 e 2021 si basa ancora sullo sbiglietta­mento, mentre il senatore Ferro ha sottolinea­to come l’emergenza che sta vivendo l’Arena debba assumere un «peso» nazionale.

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Il sindaco Sboarina, il sovrintend­ente Gasdia, il dg De Cesaris, Marilisa Allegrini del consiglio di indirizzo e undici parlamenta­ri veronesi: tutti insieme per l’Arena (foto Sartori)
Compatti Il sindaco Sboarina, il sovrintend­ente Gasdia, il dg De Cesaris, Marilisa Allegrini del consiglio di indirizzo e undici parlamenta­ri veronesi: tutti insieme per l’Arena (foto Sartori)

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