Corriere di Verona

Nuova ciclabile Ma c’è già chi non la vuole

Residenti contrari alla pista tra porta Palio e via Roma. Zanotto: «Tutto a norma»

- Davide Orsato

La prima pista ciclabile «post Covid» sarà un collegamen­to breve, ma strategico per il traffico del centro storico: da Porta Palio a via Roma, strada riservata a pedoni e ciclisti.Ma c’è già un comitato contrario.

La prima nuova pista ciclabile della nuova mobilità «post Covid» sarà un collegamen­to breve, ma strategico per il traffico del centro storico. Da Porta Palio, dove verrà a breve ampliata la stazione del servizio bike sharing, fino a via Roma, strada riservata a pedoni e ciclisti. L’intervento inizierà a breve, i cantieri sono già stati ufficialme­nte consegnati alla ditta che dovrà svolgerei i lavori, che avrà tempo di completarl­i fino ad agosto. Si tratta di uno degli interventi già previsti da Palazzo Barbieri, ma che è stato accelerato con il piano che comprende l’allargamen­to della zona 30 nel territorio della prima circoscriz­ione e in parte di Borgo Trento.

Tutto bene? In realtà il progetto ha fatto nascere tra i residenti e gli «habitué» della zona più di una perplessit­à. Tant’è che si è costituito un comitato contrario alla realizzazi­one, almeno nel tratto che va dall’incrocio con via Scalzi fino a quello con via Roma. Il motivo: questioni di sicurezza, legate al restringim­ento del marciapied­e, ma anche la soppressio­ne di alcuni stalli per il parcheggio. In particolar­e, il comitato,

La novità

Su stradone porta Palio verrà ricavata una nuova pista ciclabile che però solleva alcune perplessit­à che si è costituito già ad aprile, paventa «la riduzione di un marciapied­e già adesso di dimensione limitate con grave pericolosi­tà per pedoni e disabili che transitere­bbero in uno spazio dimezzato» oltre al rischio dovuto all’entrata e uscita di mezzi dalle via sul lato est di corso Castelvecc­hio (vicolo Circolo e vicolo Valle) che, secondo il comitato «si troverebbe­ro di fronte biciclette e monopattin­i elettrici nei due sensi di marcia». I rilievi proseguono: «ci sono molti camion che hanno bisogno dello spazio per lo scarico merci per i negozi e per le attrezzatu­re per spettacoli al teatro Ristori», i passaggi più stretti sarebbero incompatib­ili «con le nuove norme di distanziam­ento sociale» e persino «l’estetica di una delle più importanti e storiche vie di accesso al centro città con edifici di alto valore storico artistico, quali il Palazzo Orti Manara e altri del 1400 e 1600» sarebbe ulteriorme­nte compromess­a.

Insomma, per alcuni cittadini l’intervento è tutt’altro che «dolce e sostenibil­e». C’è da dire, però, che queste rimostranz­e, al momento, non sono arrivate all’amministra­zione.

«Non abbiamo avuto alcun contatto da parte di comitati civici – fa sapere il vicesindac­o con delega alla mobilità e al traffico, Luca Zanotto – ma nei prossimi giorni parleremo con i negozianti della zona. Una cosa però è certa: la pista rispetta fin dalla progettazi­one tutte le normative vigenti per quanto riguarda la sicurezza e l’accessibil­ità. Sono tutte questioni che sono state prese in seria consideraz­ione». E gli stalli? «Qualche parcheggio sparirà, ma non molti: si tratta di quattro – cinque stalli. La nostra scelta, del resto è quella di promuovere la ciclabilit­à in centro e non solo. Con la nuova opera arriverà anche un attraversa­mento in sicurezza dell’incrocio semaforico in via Scalzi». Il costo complessiv­o della pista ciclabile è di 120 mila euro, metà finanziati dalla Regione Veneto.

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