Nuova ciclabile Ma c’è già chi non la vuole
Residenti contrari alla pista tra porta Palio e via Roma. Zanotto: «Tutto a norma»
La prima pista ciclabile «post Covid» sarà un collegamento breve, ma strategico per il traffico del centro storico: da Porta Palio a via Roma, strada riservata a pedoni e ciclisti.Ma c’è già un comitato contrario.
La prima nuova pista ciclabile della nuova mobilità «post Covid» sarà un collegamento breve, ma strategico per il traffico del centro storico. Da Porta Palio, dove verrà a breve ampliata la stazione del servizio bike sharing, fino a via Roma, strada riservata a pedoni e ciclisti. L’intervento inizierà a breve, i cantieri sono già stati ufficialmente consegnati alla ditta che dovrà svolgerei i lavori, che avrà tempo di completarli fino ad agosto. Si tratta di uno degli interventi già previsti da Palazzo Barbieri, ma che è stato accelerato con il piano che comprende l’allargamento della zona 30 nel territorio della prima circoscrizione e in parte di Borgo Trento.
Tutto bene? In realtà il progetto ha fatto nascere tra i residenti e gli «habitué» della zona più di una perplessità. Tant’è che si è costituito un comitato contrario alla realizzazione, almeno nel tratto che va dall’incrocio con via Scalzi fino a quello con via Roma. Il motivo: questioni di sicurezza, legate al restringimento del marciapiede, ma anche la soppressione di alcuni stalli per il parcheggio. In particolare, il comitato,
La novità
Su stradone porta Palio verrà ricavata una nuova pista ciclabile che però solleva alcune perplessità che si è costituito già ad aprile, paventa «la riduzione di un marciapiede già adesso di dimensione limitate con grave pericolosità per pedoni e disabili che transiterebbero in uno spazio dimezzato» oltre al rischio dovuto all’entrata e uscita di mezzi dalle via sul lato est di corso Castelvecchio (vicolo Circolo e vicolo Valle) che, secondo il comitato «si troverebbero di fronte biciclette e monopattini elettrici nei due sensi di marcia». I rilievi proseguono: «ci sono molti camion che hanno bisogno dello spazio per lo scarico merci per i negozi e per le attrezzature per spettacoli al teatro Ristori», i passaggi più stretti sarebbero incompatibili «con le nuove norme di distanziamento sociale» e persino «l’estetica di una delle più importanti e storiche vie di accesso al centro città con edifici di alto valore storico artistico, quali il Palazzo Orti Manara e altri del 1400 e 1600» sarebbe ulteriormente compromessa.
Insomma, per alcuni cittadini l’intervento è tutt’altro che «dolce e sostenibile». C’è da dire, però, che queste rimostranze, al momento, non sono arrivate all’amministrazione.
«Non abbiamo avuto alcun contatto da parte di comitati civici – fa sapere il vicesindaco con delega alla mobilità e al traffico, Luca Zanotto – ma nei prossimi giorni parleremo con i negozianti della zona. Una cosa però è certa: la pista rispetta fin dalla progettazione tutte le normative vigenti per quanto riguarda la sicurezza e l’accessibilità. Sono tutte questioni che sono state prese in seria considerazione». E gli stalli? «Qualche parcheggio sparirà, ma non molti: si tratta di quattro – cinque stalli. La nostra scelta, del resto è quella di promuovere la ciclabilità in centro e non solo. Con la nuova opera arriverà anche un attraversamento in sicurezza dell’incrocio semaforico in via Scalzi». Il costo complessivo della pista ciclabile è di 120 mila euro, metà finanziati dalla Regione Veneto.