Corriere di Verona

Venezia e Verona, primi turisti

Arrivi nel fine settimana dalle città vicine. Spunta qualche prenotazio­ne negli hotel. «Poche e dall’Italia»

- Zicchiero, Orsato

Durante il week-end a Verona sono tornati anche i turisti: dal resto della provincia, ma anche dal Vicentino, dal Padovano, dal Trevigiano. E sono rispuntati i turisti a Venezia. «Tutti italiani» dicono gli albergator­i. Riaprono alcuni grandi hotel.

Una famiglia romana, mamma e tre figli, saranno i primi turisti che l’8 giugno metteranno piede in laguna dopo mesi. La loro prenotazio­ne inaugura la riapertura dello storico hotel Saturnia, a due passi da piazza San Marco, venerdì prossimo: «Avremmo dovuto riaprire il 2 giugno - spiega la manager, Zoe Serandrei, della famiglia alle redini dell’albergo da oltre un secolo – ma abbiamo anticipato in vista del ponte con il fine settimana. Le prenotazio­ni? Poche e tutte di italiani».

Il Saturnia è una delle poche strutture pioniere della Fase 2, che vede il turismo ancora paralizzat­o. Un comparto che viveva dei flussi di visitatori stranieri e per cui, ieri, le parole del presidente della Regione Luca Zaia sono state una doccia fredda. «No ai corridoi turistici io sono per l’apertura, se ci sono i parametri di sicurezza si deve aprire come fatto per le attività economiche, ma è necessaria una regia europea. Lo ribadisco, serve una Schengen a livello europeo per il turismo».

Intanto, nella prima domenica dopo la fine della quarantena i turisti locali hanno fatto la loro comparsa.In laguna sono accorsi veneti e veneziani per essere testimoni di una Venezia che non si vedrà mai più: canali deserti, acqua tranquilla, rive vuote. Fine della quarantena anche per i musei: sabato ha riaperto la fondazione Querini Stampalia e ieri è toccato degli spazi della fondazione Bevilacqua La Masa. Da oggi tornano visitabili anche le Gallerie dell’Accademia. A Verona, già la scorsa settimana, si è assistito al ritorno del turismo «mordi e fuggi» dalle città vicine. «Avevamo un giorno libero, ne abbiamo voluto approfitta­re – raccontano Vincenza e Annachiara, arrivata da Vicenza in

Scarpa Prevediamo un tasso di occupazion­e delle camere del 14% in luglio e agosto e del 35% durante la Mostra del Cinema a settembre

In attesa che riprenda la mobilità tra regioni, i veneti si godono Venezia deserta

un momento di libertà – abbiamo deciso di farlo adesso, quando le città sono ancora relativame­nte vuote». Primi turisti alla Casa di Giulietta. A Verona si attende anche l’apertura dell’Arena (che potrebbe già arrivare in settimana) e della Galleria d’arte moderna, prevista entro il 10 giugno. L’avvicinars­i della riapertura dei confini regionali, il 3 giugno, per gli albergator­i veneziani sarà una partenza in salita. Prevediamo un tasso di occupazion­e del 14 per cento per luglio e agosto – stima Claudio Scarpa, che dirige la Federalber­ghi locale – e del 35 per cento a settembre con la mostra del Cinema». E ancora gli hotel che ripartono sono una minoranza: «Il 2 per cento aprirà i primi di giugno – chiarisce Roberto Tomasutti vicepresid­ente di Concave – una buona parte i primi di luglio, gli altri a fine agosto». Tra i pochissimi già attivi c’è Bonifacio Brass della Locanda Cipriani. «Abbiamo aperto sabato scorso – racconta –abbiamo lavorato con clientela locale. Le camere? Un paio affittate a veneti e già ricevo richieste per la metà di giugno, da italiani e stranieri». Il 18 giugno riaprirà anche l’Hotel Bauer: «Abbiamo qualche prenotazio­ne rimasta – dice il vicedirett­ore Angelo Russo – apriamo per dare un segnale alla città». Prime conferme agli hotel del Lido: «Solo qualche richiesta dal Veneto – precisa Michela Cafarchia, presidente del consorzio “Venezia e il suo Lido” – aspettiamo che riapra la Lombardia, lì abbiamo molti clienti bloccati. Per fortuna la Mostra del Cinema si farà».

Clientela internazio­nali invece per l’hotel Ca’ Sagredo, sul Canal Grande, che apre le porte a luglio: «Nelle ultime due settimane abbiamo ricevuto una trentina di richieste da italiani, svizzeri e austriaci – specifica la general manager di Ca’ Sagredo, Lorenza Lain – e molte le prenotazio­ni di turisti europei tra settembre e novembre». Tutt’altra situazione lungo Riva degli Schiavoni, sul bacino di San Marco: Londra Palace e Danieli non hanno ancora una data per riaccender­e le luci delle reception; il telefono squilla a vuoto anche nelle reception del Savoia & Jolanda e del Metropole. Un panorama analogo a quello degli ostelli a basso costo della Terraferma. Delle strutture che torreggian­o vicino alla stazione solo una risponde al telefono: «Abbiamo riempito solo il 15 per cento delle stanze, i clienti sono tutti lavoratori».

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Salotto buono Tornano i primi turisti (con mascherina) in piazza San Marco, salotto buono della città
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