L’Hellas è pronto a ripartire. «Siamo carichi e motivati»
Veloso: rivedere i compagni mi ha reso felice. Badu: il gruppo è forte
Oggi la data, domani il calendario. Manca poco: il calcio sta per tornare. Nelle prossime ore ci sarà l’incontro tra il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e i presidenti di Figc, Gabriele Gravina, e Lega A, Paolo Dal Pino. Dall’appuntamento uscirà l’indicazione del giorno stabilito per il nuovo start del pallone. Poi, sarà la Lega a decidere in che modo gestire la ripresa, stabilendo la distribuzione dei turni. Tutto questo, salvo improvvisi rallentamenti a un percorso, quello della ripartenza della Serie A, che sembra avviato, pur tra molte incertezze (ieri è stata rilevata la sospetta positività di un membro dello staff del Bologna: se venisse confermata, scatterebbe l’isolamento in ritiro per tutto il gruppo-squadra).
Il Verona, intanto, prosegue la preparazione, allo Sporting Center «Paradiso» di Peschiera del Garda. I gialloblù potrebbero essere i primi ad andare in campo, se venisse ribadita la linea che vuole si inizi, dopo il lungo stop, con i recuperi delle partite rinviate il 23 febbraio. Tra queste, Hellas-Cagliari. Tra i giocatori, la voglia di ricominciare è tanta, pur nella consapevolezza delle anomalie che si troveranno ad affrontare: «Il caldo, che personalmente soffro, e gli infortuni saranno dei rischi», dice Miguel Veloso, intervenuto sul canale ufficiale del club. Veloso è, del Verona, uno dei «senatori». Carriera costellata di impegni internazionali, con la casacca del Portogallo, esperienze che, dal Paese d’origine, l’hanno portato in Italia e in Ucraina:
«Questo è stato un periodo difficile per tutti. Ci stiamo preparando a tornare, abbiamo ripreso ad allenarci. Rivedere i compagni mi ha reso felice, qui all’Hellas si è formata una bella famiglia. Per tutte le squadre non sarà facile ricominciare, ma spero, anzi, sono sicuro, che noi saremo ancora più motivati e pronti». Di fatto, Veloso, con una squalifica da scontare e partite rinviate, prima, e dopo per lockdown, non gioca dal 16 febbraio, dalla trasferta di Udine, uno 0-0 con il Verona che si collocò a 35 punti, nel
pieno della zona Europa League: «Quando si ripartirà, il nostro obiettivo resterà quello che abbiamo avuto dall’inizio della stagione: la salvezza – chiarisce Veloso –. Una volta che l’avremo raggiunto, proveremo a sognare».
Altro veterano è Emmanuel Badu. Per lui, i giorni del lockdown sono stati segnati dalla tragedia dell’assassinio, avvenuto in Ghana, di sua sorella Hagar. Ad agosto, Badu avevo dovuto fermarsi, gli era stata diagnosticata una microembolia polmonare; c’era il timore che dovesse persino
lasciare il calcio: «Per me questo è stato l’anno più duro – confessa –. Devo ringraziare chi mi è stato vicino: la società, l’allenatore Ivan Juric, i compagni di squadra, i tifosi del Verona, che sono incredibili. Ho voglia di tornare a giocare, ripartire per questi tre mesi di campionato che ci sono». Aggiunge Badu: «Siamo un gruppo forte, con uomini esperti, come Veloso, Pazzini, me, Silvestri, Lazovic, e poi ragazzi giovani, eccezionali, con un allenatore, Juric che è un grande lavoratore. Siamo vicini alla salvezza, ci mancano pochi punti. Conquistiamo questo risultato. Dispiace perché con le porte chiuse non ci sarà il nostro pubblico a seguirci, ma chissà che non possa tornare presto allo stadio. Io ci spero».
Veloso
«Il nostro obiettivo sarà la salvezza. Una volta raggiunto, proveremo a sognare»
Badu
«Per me questo è stato l’anno più duro, devo ringraziare chi mi è stato vicino»