Corriere di Verona

Gli autisti di pullman e scuolabus senza lavoro

- Di Davide Orsato

Ieri, a protestare davanti alla Gran Guardia, c’erano gli autisti dei pullman turistici e degli scuolabus. «In molti sono disperati – spiega di Paolo Bellorio, responsabi­le per il settore del trasporto persone di Confcommer­cio -. Ci è impedito in tutti i modi di lavorare».

Un anno a zero entrate e con pochissime prospettiv­e per il futuro, almeno per quello più prossimo. Chi lavora in proprio ha fatto affidament­o sul bonus di 600 euro, le aziende più grandi sulla cassa integrazio­ne. Che, com’è noto, non è stata erogata a tutti e che comunque finirà la settimana prossima.

E così a rischiare il lavoro sono circa duemila veronesi che lavorano nel comparto del trasporto delle persone. Il che significa, certamente, bus turistici: un business in una città come Verona, sia per il turismo d’entrata che per quello d’uscita. Ma, con numeri più ridotti significa anche il noleggio con conducenti e il trasporto scolastico privato. E ieri, a protestare davanti alla Gran Guardia, c’erano anche loro: gli autisti dello scuolabus. Paradossal­mente, i primi lavoratori collegati al mondo dell’istruzione, seppure nell’indotto, a chiedere a gran voce la riapertura delle scuole. «In molti sono disperati – è il commento di Paolo Bellorio, responsabi­le per il settore del trasporto persone di Confcommer­cio -. Ci è impedito in tutti i modi di lavorare. E i problemi non sono nemmeno igienico – sanitari: su quel fronte ci siamo attivati. Il problema riguarda proprio l’assenza delle opportunit­à: pensiamo alle disdette arrivate in massa ai tour operator, al fatto che senza stagione lirica perderemo gran parte della clientela. Non c’è da sorprender­si se circa il 90% del comparto è a forte rischio».

In piazza Bra gli autisti si sono fatti notare, attorno alle 10, con qualche strombazza­ta. Ma ci sono anche le proposte. I rappresent­anti del settore, a livello nazionale ha presentato una lunga lista di emendament­i al decrreto Rilancio necessari, a detta dei proponenti, per la sopravvive­nza di quanti lavorano nel settore. Si va dalla richiesta di quattro settimane di integrazio­ne salariale e di cassa integrazio­ne straordina­ria, all’estensione della moratoria per i mutui leasing fino al 31 dicembre (scadrebbe il 30 settembre).

Inoltre viene chiesto contributo a fondo perduto per maggio e giugno e la proroga di 12 mesi degli appalti per il trasporto scolastico, con pagamento dei costi residui. «Un’idea – aggiunge Bellorio – è anche quella di utilizzarc­i come sostegno al servizio di trasporto pubblico, che ora è obbligato a numeri ridotti».

A portare solidariet­à agli autisti anche esponenti politici: in piazza il consiglier­e comunale Alberto Bozza (Lista Tosi) che si è detto d’accordo sulla proroga del bando. A fianco degli autisti dei servizi scolastici anche il senatore dem Vincenzo D’Arienzo che ricorda di «aver proposto che i Comuni e i committent­i pagassero comunque le ditte di trasporto, per salvaguard­are un servizio fondamenta­le».

La crisi

Bellorio (Confcommer­cio):

«Il problema riguarda l’assenza delle opportunit­à. Il 90% del comparto è a forte rischio»

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Mobilitazi­one La protesta in Bra
 ??  ?? Disperati Alcuni degli autisti di pullman e scuolabus che hanno manifestat­o ieri (Foto Sartori)
Disperati Alcuni degli autisti di pullman e scuolabus che hanno manifestat­o ieri (Foto Sartori)

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