Gli autisti di pullman e scuolabus senza lavoro
Ieri, a protestare davanti alla Gran Guardia, c’erano gli autisti dei pullman turistici e degli scuolabus. «In molti sono disperati – spiega di Paolo Bellorio, responsabile per il settore del trasporto persone di Confcommercio -. Ci è impedito in tutti i modi di lavorare».
Un anno a zero entrate e con pochissime prospettive per il futuro, almeno per quello più prossimo. Chi lavora in proprio ha fatto affidamento sul bonus di 600 euro, le aziende più grandi sulla cassa integrazione. Che, com’è noto, non è stata erogata a tutti e che comunque finirà la settimana prossima.
E così a rischiare il lavoro sono circa duemila veronesi che lavorano nel comparto del trasporto delle persone. Il che significa, certamente, bus turistici: un business in una città come Verona, sia per il turismo d’entrata che per quello d’uscita. Ma, con numeri più ridotti significa anche il noleggio con conducenti e il trasporto scolastico privato. E ieri, a protestare davanti alla Gran Guardia, c’erano anche loro: gli autisti dello scuolabus. Paradossalmente, i primi lavoratori collegati al mondo dell’istruzione, seppure nell’indotto, a chiedere a gran voce la riapertura delle scuole. «In molti sono disperati – è il commento di Paolo Bellorio, responsabile per il settore del trasporto persone di Confcommercio -. Ci è impedito in tutti i modi di lavorare. E i problemi non sono nemmeno igienico – sanitari: su quel fronte ci siamo attivati. Il problema riguarda proprio l’assenza delle opportunità: pensiamo alle disdette arrivate in massa ai tour operator, al fatto che senza stagione lirica perderemo gran parte della clientela. Non c’è da sorprendersi se circa il 90% del comparto è a forte rischio».
In piazza Bra gli autisti si sono fatti notare, attorno alle 10, con qualche strombazzata. Ma ci sono anche le proposte. I rappresentanti del settore, a livello nazionale ha presentato una lunga lista di emendamenti al decrreto Rilancio necessari, a detta dei proponenti, per la sopravvivenza di quanti lavorano nel settore. Si va dalla richiesta di quattro settimane di integrazione salariale e di cassa integrazione straordinaria, all’estensione della moratoria per i mutui leasing fino al 31 dicembre (scadrebbe il 30 settembre).
Inoltre viene chiesto contributo a fondo perduto per maggio e giugno e la proroga di 12 mesi degli appalti per il trasporto scolastico, con pagamento dei costi residui. «Un’idea – aggiunge Bellorio – è anche quella di utilizzarci come sostegno al servizio di trasporto pubblico, che ora è obbligato a numeri ridotti».
A portare solidarietà agli autisti anche esponenti politici: in piazza il consigliere comunale Alberto Bozza (Lista Tosi) che si è detto d’accordo sulla proroga del bando. A fianco degli autisti dei servizi scolastici anche il senatore dem Vincenzo D’Arienzo che ricorda di «aver proposto che i Comuni e i committenti pagassero comunque le ditte di trasporto, per salvaguardare un servizio fondamentale».
La crisi
Bellorio (Confcommercio):
«Il problema riguarda l’assenza delle opportunità. Il 90% del comparto è a forte rischio»