Tecnologia 5G sotto le lente degli ingegneri «Occorre il giusto linguaggio»
(d.o.) Dopo le raccomandazioni della Provincia, che si sono focalizzate, soprattutto, sugli aspetti legali, arrivano anche quelle degli «addetti ai lavori». Ossia gli ingegneri esperti di telecomunicazione che, in materia di 5G ne sanno più di qualcosa. E si passa dai Comuni che bloccano preventivamente l’installazione delle nuove antenne (Villafranca, Isola della Scala, San Bonifacio), al capoluogo che, scelto da alcuni operatori, come Tim, come una delle prime città in Italia ad avere una copertura estesa in via sperimentale. Ma il fronte contrario non manca, con duemila firme raccolte che sono state consegnate a Palazzo Barbieri. Qualche informazione tecnica in più arriverà dall’appuntamento in calendario per giovedì alle 14,30, trasmesso dalla sede di via Santa Teresa. Avrebbe dovuto essere un convegno in grande stile, in apertura della rassegna «Open», ma l’emergenza Covid lo ha trasformato in «webinar» aperto a tutti: che si potrà seguire sia su internet (all’evento di gotowebinar.com), sia sulla pagina Facebook dell’ordine, sia sul canale 872 del digitale terrestre. «L’obiettivo – spiega il presidente dell’ordine di Verona, Andrea Falsirollo – è quello di approfondire con il giusto linguaggio divulgativo un tema di attualità. L’ingegnere viene solitamente associato alla progettazione degli edifici, senza considerare la flessibilità e l’ampiezza della sua formazione in molteplici campi. Open sarà inoltre un’occasione di dialogo con le istituzione, mettendo in primo piano gli aspetti tecnici che ci caratterizzano, contribuendo così a orientare determinate scelte tecniche che possono avere un peso sulle decisioni politiche per la città». L’evento di giovedì sarà solo il primo di una serie. «Affronteremo diversi temi – assicura la vicepresidente Valeria Reale Ruffino – a cominciare da quello della costruzione, del monitoraggio e della manutenzione dei ponti. Ma affronteremo anche il dibattito sul concetto di mediazione, di social media e di cyber security, per arrivare a evidenziare quanto le modalità di costruzione degli ambienti in cui viviamo influiscano sulla corretta comunicazione». Ma alla fine: 5G sì oppure no? Per quello che vale, l’ordine ha avviato un piccolo sondaggio sul suo profilo social. La spunta di pochissimo il sì (50.6%). Altro segno che su questo fronte l’opinione pubblica è divisa come non mai.