Corriere di Verona

Cresco: «Collettore, abbiamo già aspettato troppo»

-

(an. schi.) La costa veronese del lago di Garda è pronta ad aprire entro fine anno i cantieri per il nuovo collettore fognario, ma la platea degli oppositori è sempre più vasta.

Soprattutt­o manca la convergenz­a sul sistema di depurazion­e dei reflui che vengono

trasportat­i dal collettore. Il governo ha stanziato 100 milioni su una spesa preventiva­ta di 220 milioni, ma che ora è già lievitata di altre decine di milioni. Un progetto finanziato «globalment­e» per l’intero lago di Garda, ma la costa bresciana non ha ancora dato l’ok definitivo al progetto, poiché ambientali­sti e sindaci contestano la costruzion­e di un nuovo depuratore a Gavardo e il potenziame­nto dell’esistente di Montichiar­i, che scarichere­bbero le acque depurate nel fiume Chiese. (In Veneto, a Peschiera, il depuratore scarica nel fiume Mincio). I veronesi, però, non vogliono rinviare oltre, sono già in ritardo di un anno sulla tempistica. AGS, Azienda Gardesana Servizi, è titolare della gestione degli appalti per la costruzion­e dell’opera e il presidente Angelo Cresco non intende tergiversa­re oltre.

«Dopo quattro governi (Renzi, Gentiloni, Conte 1 e Conte 2) – dice- che hanno approvato e confermato l’accordo tra Brescia e Verona, decine di incontri e riunioni e la garanzia del finanziame­nto, riteniamo paradossal­e quello che sta accadendo attorno al nuovo collettore del lago di Garda. Siamo rispettosi delle opinioni degli altri, ma noi stiamo lavorando affinché si aprano al più presto i cantieri. Per noi, infatti, restano validi gli accordi sottoscrit­ti dal 2015, abbiamo già atteso troppo tempo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy