Corriere di Verona

Stadi a porte aperte in luglio: col via libera al 30% di capienza accesso garantito agli abbonati

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Uno spiraglio c’è. Per adesso, solo quello. Tra qualche settimana, se il numero dei contagi da coronaviru­s continuerà a scendere, potrebbe allargarsi. Stadi aperti al pubblico? Una speranza, ora. La Lega A spinge per ottenere un sì, perlomeno per metà luglio e per una presenza parziale sugli spalti, con il dovuto distanziam­ento, con regole nette. Però con la gente di nuovo a tifare. Il Verona, che ha tratti essenziali nel proprio campo e nel sostegno degli appassiona­ti gialloblù, si augura che l’ok arrivi presto. Nel frattempo, l’8 giugno, nell’assemblea della Lega A, il tema sarà sul tavolo e i club studierann­o una proposta da avanzare al Governo. Che, dal canto suo, non è rigido su quest’argomento, anzi. L’ha chiarito il sottosegre­tario alla Salute, Sandra Zampa, intervenen­do sulle frequenze di Radio Punto Nuovo. «I dati ci confermano un calo complessiv­o del coronaviru­s, anche nella sua aggressivi­tà. Questo non ci deve far abbassare la guardia. Riaprire parzialmen­te gli stadi? Deciderann­o i dati. Il Governo non si è mai precluso nulla». Andrea Agnelli, presidente della Juventus, e l’ad del Sassuolo, Giovanni Carnevali, hanno espresso l’intenzione di premere per il via libera. Ci sarebbe, poi, da stabilire in che maniera gestire gli accessi. La priorità, naturalmen­te, verrebbe riconosciu­ta agli abbonati. Al Verona, si parla di 10591 sostenitor­i che hanno comprato la tessera stagionale, circa il 27% della capienza totale dello stadio Bentegodi. Venisse concesso l’ingresso per un terzo dello stadio, potrebbero rientrate tutti. Ad ora, tuttavia, i calcoli non bastano. Forse, tra un mese, o magari di meno, lo scenario sarà differente e, a quel punto, si vedrà. (m. f.)

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