Alla galleria Forti le duecento opere donate da Zannoni
A Verona alla Galleria d’arte Achille Forti la mostra dedicata a Ugo Zannoni Le 200 opere donate dall’artista alla città tra ritratti, paesaggi, bozzetti e sculture
La solenne statua di Dante Alighieri che troneggia in piazza dei Signori a Verona, ma anche quella non meno assorta del poeta Aleardo Aleardi in corso Cavour, così come molte altre preziose sculture che punteggiano la città scaligera, sono opera della valente mano del veronese Ugo Zannoni, tra i maggiori scultori dell’Ottocento. La mano che crea. La Galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919). Scultore, collezionista e mecenate a cura di Francesca Rossi, è la mostra che dal 27 giugno 2020 al 31 gennaio 2021 sarà a Verona nella Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, a Palazzo della Ragione. Per riscoprire un grande nome dell’arte che ebbe, soprattutto all’estero, grande fama e fortuna. Ma anche l’occasione, per Civici Musei di Verona, di riflettere intorno al tema del mecenatismo che, ancora oggi – si prenda a esempio Palazzo Maffei – permette la nascita di importanti collezioni pubbliche. La mostra vanta circa 200 opere donate a Verona da Zannoni. Sono gli artisti che frequenta e ammira, come Domenico Induno, Mosè Bianchi, Filippo Carcano, Leonardo Bazzaro, Julius Lange, o il divisionista Angelo Morbelli, tra gli altri. Tra i veronesi citiamo senz’altro Angelo Dall’Oca Bianca, Francesco Danieli e suo cugino, il pittore Giuseppe Zannoni. Tra i soggetti preferiti dalle sculture spiccano senz’altro due grandi temi figurativi: il ritratto e il paesaggio. Ugo Zannoni, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia
si spostò a Milano, sua infatti la realizzazione di alcune sculture per il Duomo. Non ancora trentenne vinse il concorso per la realizzazione della statua dedicata a Dante Alighieri a Verona, monumento promosso per la ricorrenza del VI centenario della nascita del Sommo Poeta, che durante l’esilio da Firenze vi fu da Cangrande della Scala. In esposizione anche il bozzetto in bronzo del monumento dantesco. Fu però l’esposizione milanese del 1872 che garantì a Zannoni il successo oltre oceano, vantando numerosi collezionisti a New York. Ovvio quindi che il fulcro della mostra - curata dal direttore dei Musei Civici Francesca Rossi affiancata da un Comitato scientifico composto da Maddalena Basso, Camilla Bertoni, Elena Casotto, Tiziana Franco, Sergio Marinelli, Patrizia Nuzzo e Pietro Trincanato – sia proprio l’artista veronese, il quale seppe tessere importanti relazioni tra Verona, Milano e Venezia. Tra il 1905 e il 1918, Zannoni donò ai Musei Civici veronesi la sua cospicua collezione di opere d’arte, contribuendo così a gettare le basi per la costituzione di una Galleria d’Arte Moderna a Verona. In esposizione, nell’ampia quarta sala della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, saranno rievocati l’atelier dello scultore e la collezione dell’artista, tipica di una galleria privata dell’Ottocento. L’iniziativa considera anche risvolti meno popolari della vita dello scultore veronese e, in particolare, esplora il contesto delle amicizie, degli affetti famigliari e delle relazioni che ne hanno segnato il percorso in un’epoca di grande fervore civile di Verona e dell’Italia. Con la collaborazione dell’Università di Verona e dell’Accademia di Belle Arti di Verona, saranno organizzati laboratori di alta formazione per la produzione artistica, la professione museale e metodologie di gestione del patrimonio culturale (catalogazione, restauro, mediazione culturale). Ampio spazio anche al tema del collezionismo e del mecenatismo contemporaneo grazie a testimonianze dirette. Info: www.gam.comune.verona.it. Il biglietto può essere acquistato esclusivamente online museiverona.com, prenotando anche l’orario di ingresso in ottemperanza alle regole di sicurezza sanitaria per una buona visita.
L’esposizione indaga vari aspetti della vita dello scultore veronese, il contesto delle amicizie, degli affetti famigliari e le relazioni che ne hanno segnato il percorso