Corriere di Verona

Niente cateteri Il pacemaker ora è invisibile

L’Unità operativa di cardiologi­a ha effettuato l’intervento

- D. O.

Il pacemaker è diventato «invisibile». Nel senso che non richiede né cateteri interni per il funzioname­nto né delle cosiddette «tasche pettorali». Il primo esemplare installato a Verona.

Quattro anni fa erano stati i primi medici in Italia a installare in un paziente il pacemaker «più piccolo del mondo» e senza fili. Nel frattempo, la tecnologia si è aggiornata e, ora, il pacemaker è diventato addirittur­a «invisibile». Nel senso che non richiede né cateteri interni per il funzioname­nto né delle cosiddette «tasche pettorali», ricavate con tecniche chirurgich­e per il posizionam­ento. Il primo esemplare di questo tipo in Italia, è stato «installato» lunedì dal personale della sala di Elettrofis­iologia e Cardiostim­olazione dell’unità di Cardiologi­a dell’Azienda ospedalier­a.

L’intervento, poco invasivo, si è concluso senza complicazi­one. E così, ieri, l’équipe, formata da medici Giovanni Morani, Luca Tomasi, Bruna Bolzan ed Elena Franchi, ne ha dato ufficialme­nte notizia. «Questo intervento – spiega Morani – segna una ulteriore importante tappa che ci consentirà di ridurre i rischi di un impianto tradiziona­le e migliorare decisament­e la qualità di vita dei nostri pazienti che non avvertono più la presenza del pacemaker, la cui durata prevista è tra i dieci e i quindici anni». Per inserire il pacemaker, è stato sufficient­e introdurre un catetere nella vena femorale. Il primario di Cardiologi­a dell’Azienda ospedalier­a, Flavio Ribichini, parla di «collaboraz­ione ben riuscita tra tecnologia d’avanguardi­a ed eccellenza clinica». «Abbiamo creato – sostiene – la sinergia necessaria tra questi due importanti aspetti. Una sintesi tra ricerca e assistenza, tra industria, università e ospedale è possibile a Verona grazie all’alto livello della medicina pubblica e la fiducia di una industria che sa di poter contare su un modello sanitario all’avanguardi­a. Da anni gli ospedali di Verona sono diventati il centro di riferiment­o per lo sviluppo delle nuove tecnologie cardiovasc­olari e possiamo contare su una nuova generazion­e di medici che vengono a Verona a studiare per approfondi­re anche queste tecniche».

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L’equipe del professor Giovanni Morani
Passo verso il futuro L’equipe del professor Giovanni Morani

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