Corriere di Verona

Case di riposo, contagi in calo Da lunedì riapertura e visite

Grottola (Usl): «La situazione è in via di migliorame­nto». I dati del virus: ieri registrate altre quattro vittime, tutte negli ospedali

- Davide Orsato Francesco Barana L. A.

Il virus Sars-Cov-2 sta gradualmen­te sparendo dalle case di riposo. Rimangono, certamente, casi residui: alcuni dei circa dieci individuat­i nell’arco dell’ultima settimana sono stati individuat­i ancora nelle Rsa.

«Abbiamo ancora il 25% delle strutture con ospiti positivi, ma la situazione è progressiv­amente in via di migliorame­nto». è l’analisi di Raffaele Grottola, direttore dei servizi sociali dell’Usl Scaligera. Lo confermano anche i dati della Regione, aggiornati a martedì: Verona è ancora la prima provincia per numero delle residenze per anziani coinvolte (75), ma gli ospiti positivi sono 185, su oltre 5.500.

In questo caso, i numeri maggiori si registrano ancora nell’Usl 7 (la Pedemontan­a, che fa capo a Bassano), dove ci sono ancora 445 ospiti positivi. Altri “inquilini” delle Rsa sono, inoltre, ancora ricoverati in ospedale: sono 23 dei 31 pazienti Covid positivi che si trovano ancora in uno dei nosocomi veronesi. Cifre del genere impongono ancora cautela ma, dato che i nuovi casi sono molto contenuti, si può ragionare nella progressiv­a riapertura delle aree comuni, ossia dei «centri servizi» e delle visite al pubblico.

La Regione l’ha già previsto e, anche in provincia di Verona, si incomincer­à a partire da lunedì. Questo significa, però, che gli ospiti positivi, o dimessi dall’ospedale, dovranno essere sottoposti a una rigida “quarantena”, di quattordic­i giorno e, comunque, fino a doppio tampone positivo. «Il tutto sarà reso possibile – fa sapere Grottola – tramite dei moduli di accoglienz­a destinati ai pazienti Covid, in attesa che la persona colpita dal virus torni a fare parte della vita comunitari­a”. Quanto all’accesso ai familiari, dovranno decidere le singole strutture: molte Rsa, in provincia, si sono già attrezzate con dei separatori di plexiglass. Prosegue la riapertura dei reparti dopo l’emergenza sanitaria. A ritornare alla normalità anche la pneumologi­a del Mater Salutis di Legnago, impegnata

La casa di riposo «Don Carlo Steeb» per mesi sul fronte Covid 19: la direttrice dell’unità, Silvia Tognella, fa sapere che è stato avviato un protocollo per seguire tutti gli ex pazienti e verificare possibili conseguenz­e all’apparato respirator­i. Torna attivo anche il servizio di Medicina dello Sport dell’Usl, nelle tre sedi di Bussolengo, Legnago e San Bonifacio. L’invito del responsabi­le, Giampaolo Fraccaroli, a tutti gli atleti amatoriali è quello di sottoporsi a visita medica dopo la pausa forzata da lockdown.

Dopo una serie di quattro giorni (da sabato a martedì) e dopo il decesso avvenuto mercoledì, ieri si sono registrate quattro vittime tra i pazienti positivi, tutte in ospedale (due a Peschiera del Garda, e una sia al Magalini di Villafranc­a che all’Orlandi di Bussolengo. Il totale delle morti collegate al coronaviru­s in provincia sale così a quota 561. Solo un nuovo caso individuat­o, in linea con il trend degli ultimi dieci giorni. Si assottigli­ano sempre di più i casi attualment­e positivi (ora 433) e rimane ancora un paziente in terapia intensiva (al policlinic­o di Borgo Roma).

Nella giornata di ieri, incontro telematico” tra i rappresent­anti dei farmacisti (Elena Vecchioni per Federfarma e Andrea Raciti, che ha raccontato la sua esperienza da Alzano Lombardo, uno dei paesi della Bergamasca più colpiti) e il sindaco Federico Sboarina. «Siete stati davvero in prima linea – il ringraziam­ento del primo cittadino – esaltando la vocazione sociale tipica della vostra profession­e e confermand­ovi un presidio e un servizio indispensa­bile sul territorio».

Rilanciare la ristorazio­ne e far rinascere Porta Vescovo come polo culturale e sociale. Questo il duplice obiettivo di Profitto Etico, la nuova campagna di crowdfundi­ng ideata dalla start-up veronese Fiscal Art con il supporto dell’assessore al Commercio Nicolò Zavarise e presentata ieri al Museo della Radio di Porta Vescovo. Dal 18 luglio al 31 dicembre i veronesi che parteciper­anno all’iniziativa versando 100 euro all’associazio­ne Museo della Radio, riceverann­o 50 euro in voucher da spendere al ristorante prescelto tra quelli che aderiranno. I donatori avranno anche 65 euro di credito Irpef, recuperabi­le dalla tasse del 2021, poiché la riqualific­azione di Porta Vescovo rientra nell’Art Bonus. I ristorator­i potranno aderire gratuitame­nte da domani al 12 giugno collegando­si al sito www.ristoranti­profittoet­ico.gr8.com; il pubblico invece dal 15 giugno al 13 luglio su www.profittoet­ico.gr8.com. Ogni dieci giorni, spiegano gli organizzat­ori, vi sarà lo scambio di dati e fatturazio­ni tra Fiscal Art e i ristorator­i, «dando liquidità in tempi brevi» assicura Alex Mastini di Fiscal Art. Mastini spiega: «Vogliamo dare un aiuto tangibile alle attività di ristorazio­ne, assieme a quelle ricettive e turistiche le più colpite dalla crisi economica causata dal Covid. Lo faremo attraverso il cittadino che sceglierà di spendere il voucher nel suo ristorante preferito. Nello stesso tempo sosterremo la ristruttur­azione di Porta Vescovo, monumento patrimonio dell’Unesco. Lanciamo questa iniziativa ora che la città sta rinascendo». Zavarise appoggia l’iniziativa: «Crea sinergia tra il cliente e il ristorator­e ed è un ottimo segnale solidariet­à cittadina . Come amministra­zione abbiamo messo in campo numerosi strumenti per aiutare gli esercenti, ma poi ci sono queste iniziative private che sono da lodare». l’Ente nazionbale per l’aviazione civile. E all’Enac noi abbiamo presentato la nostra domanda, che è stata subito accolta, tant’è vero che adesso, il Catullo va considerat­o come ‘tecnicamen­te aperto», anche se la ripresa sarà per forza di cose graduale e, per fare un esempio, il volo per Londra arriverà solo in un secondo tempo per scelta delle compagnie.

Sul futuro del Catullo c’è intanto da registrare un’altra e diversa polemica. Ad aprirla è il presidente di Apindustri­a, Renato Della Bella, che ricorda come «a breve dovranno essere rinominati i componenti del Cda dell’aeroporto scaligero» ed «auspica che, nell’effettuare tali nomine, la politica adotti criteri orientati verso soggetti di spessore e capacità tecnico progettual­i».

Secondo Della Bella «vale la pena ricordare che nella società che gestisce il Catullo, Aerogest srl, la maggioranz­a è in mano a soci pubblici, ma il partner industrial­e Save, vista la debolezza degli enti pubblici, è il vero stratega delle scelte del Catullo e ha sempre avuto come primo pensiero lo sviluppo di Venezia, altro che sistema aeroportua­le del NordEst…».

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Migliorame­nto
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