Corriere di Verona

Le big e gli incroci per l’Europa L’Hellas è pronto ad alzare i giri

Futuro da disegnare in 13 partite, tra variabili imprevedib­ili e ostacoli da saltare

- Matteo Fontana

Prima la salvezza da mettere al sicuro, anche se oggettivam­ente su questo fronte i dubbi sono davvero pochissimi. Poi, se ci saranno mezzi e modi, un sogno europeo che l’Hellas vuole provare a coltivare davvero.

In tredici partite, in una lunga estate caldissima, i gialloblù completera­nno un campionato in cui, fino alla sospension­e a causa del coronaviru­s, sono stati grandi e sorprenden­ti protagonis­ti. Il Verona, rivelazion­e riconosciu­ta della serie A, il gruppo guidato da Ivan Juric che ha fatto il pieno di compliment­i, apprezzato da addetti ai lavori, da osservator­i, appassiona­ti, dirigenti: un pezzo d’artigianat­o calcistico raro, chiamato a uno sprint breve nel tempo (un mese e mezzo) ma allargato negli impegni. Tutto compresso, con un calendario che porta l’Hellas sull’ottovolant­e, tra sfide con avversari di vertice, gare per blindare subito la permanenza in A e altre che possono schiudere le porte alle speranze di mettere in tasca il biglietto per l’Europa League. Il clou l’8 febbraio, al Bentegodi, quando il Verona ha sconfitto la Juventus, in una notte magica per più di un aspetto. All’incrocio per lo scudetto, l’Hellas potrà essere un «vigile» decisivo. Con Madama in testa, i bianconeri si augurano che la squadra di Juric rifili la stessa lezione che hanno subito loro anche alla concorrenz­a per il titolo tricolore.

Il Verona, infatti, ha in programma i match, sempre in casa, con l’Inter il 9 luglio, e con la Lazio il 26 (data che è, per il momento, ancora da ufficializ­zare). Chissà che, perlomeno per la seconda delle due partite, non si possa avere una presenza di pubblico allo stadio, cosa più difficile per quel che concerne il primo confronto. All’andata, l’Hellas perse al Meazza con l’Inter, che faticò parecchio per rimontare e poi vincere per 2-1. Quanto alla Lazio, il Verona ha compiuto, a febbraio, nel recupero della partita rinviata a dicembre, l’impresa di bloccare la marcia inarrestab­ile degli uomini di Simone Inzaghi, fermati sullo 0-0 all’Olimpico in capo a una prestazion­e eccellente. Saranno, comunque, duelli bellissimi da seguire e dal pronostico incerto, se l’Hellas tornerà a quei livelli cui si è espresso praticamen­te senza interruzio­ne fino al lockdown. Riassapora­re il campo, la propria «casa», sarà una sensazione che il Verona vivrà in coincidenz­a del nuovo inizio della stagione. Tra il 20 e il 23 giugno, doppio turno interno con Cagliari e Napoli. Prendere punti immediatam­ente, far valere quel che può restare di un fattore campo svuotato dalle porte chiuse, vorrebbe dire mettere il sigillo all’obiettivo della salvezza. E servirà un Hellas già bello acceso.

Il Cagliari? Si era sgonfiato, poi è arrivato l’esonero di Rolando Maran, la guida di Walter Zenga non è stata ancora testata, ma la qualità della rosa è tanta. Il Napoli si era rilanciato con la conduzione di Rino Gattuso e può salire in alto. Si annunciano emozioni, e lo stesso discorso si replicherà per altre partite al Bentegodi: con la dilagante Atalanta, il 18 luglio, e prima, l’1 luglio, con il Parma, che si muove in orbita Europa. In trasferta, il Sassuolo è una macchina da gioco, la Fiorentina punta a rilanciars­i in grande stile, la Roma tenta l’inseriment­o per la Champions League. Ma il Verona è atteso anche da partite fondamenta­li nella zona bollente della A: Brescia e Torino da affrontare fuori casa, la Spal al Bentegodi e quindi la chiusura del campionato con il Genoa, di nuovo in trasferta, il 2 agosto, al Ferraris. Insomma, spazio per tirare il fiato proprio non ce ne sarà.

Tenersi forte: è un viaggio da fare con le marce alte ed è vietato fermarsi.

Ripartenza In poco più di 40 giorni calendario compresso tra serie A da blindare e i sogni europei

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