«Camaleonti nell’infiltrarsi»
Il prefetto: «Penetrazione silente, arrivata alla pubblica amministrazione»
«L’indagine della polizia dimostra c la capacità d’infiltrarsi di questi nuclei anche nella pubblica amministrazione». Così il prefettoDonato Cafagna.
Era il 13 maggio. E quelle parole, impresse sulle pagine del Corriere di Verona, oggi hanno il sapore di un viatico. «In questa provincia, come in tutto il Veneto, tranne per sporadici casi, l’interesse dei gruppi criminali, in prevalenza riferibili alla ‘ndrangheta, nei confronti dell’economia, si estrinseca attraverso l’offerta ad operatori del territorio di business illegali o borderline, particolarmente lucrosi e quindi allettanti. Vengono proposti attraverso prestanome o professionisti di fiducia, che si muovono con grande abilità nella legislazione tributaria e negli ambienti finanziari e dispongono di collegamenti con le filiere internazionali del contrabbando e dei traffici illeciti, scrisse il prefetto Donato Cafagna. E a una ventina di giorni di distanza quella che allora suonava come un’analisi si è dimostrata l’ossatura del sistema scardinato con l’operazione «Isola Scaligera». Quella che ha dimostrato come quei «business» siano arrivati a incistarsi fin nel cuore dell’amministrazione pubblica locale.
«Questa brillante operazione della polizia - analizza ora Cafagna - riguarda dei nuclei della criminalità organizzata presenti in Veneto e in particolare nel Veronese fin dagli anni Novanta e ha dimostrato due peculiarità di questi gruppi. La prima è rappresentata dai costanti collegamenti con la Calabria per quanto riguarda le attività illecite come spaccio di stupefacenti, usura ed estorsione. La seconda dimostra la loro capacità di costruirsi sul territorio un rete di interessi economici, attraverso varie società alcune costituite con dei prestanome».
Verona e il suo territorio, che la colina alla bocca della malavita organizzata la fanno venire con quella «ricchezza» che ne fa locomotiva del Nordest, ma anche con il suo tessuto imprenditoriale esteso a 360 gradi.
«Quelle della criminalità continua il prefetto Cafagna sono società che si concentrano in particolare sui trasporti, i carburanti, l’edilizia. Società che hanno collegamenti con altre aziende locali con ci entrano in contatti economici, spesso anche con servizi fraudolenti, come le fatturazioni false. Ecco, l’operazione “Isola Scaligera” permette di squarciare un velo su questa infiltrazione silente, che cerca appoggio e consenso. Ma, soprattutto, mette in evidenza la capacità che questi nuclei hanno di proporsi alla pubblica amministrazione».
Accresce il suo rango, quella che oramai non ha più i caratteri dell’ «infiltrazione» ma sempre di più quelli di una metastasi ben ancorata, la criminalità organizzata nel Veronese. E nessuno può più chiamarsi fuori. «Occorre alzare il livello d’attenzione - avvisa Cafagna - da parte anche degli amministratori pubblici. Ci sono settori più permeabili di altri, ma questo non significa che non siano infiltrabili». E l’«invito» ha il nome e cognome di tutto il tessuto economico.
«Nel momento in cui ci si rende disponibili a operazioni non legali, a irretire le società in giri non concorrenziali, grazie a giri di fatture false o di acquisti a prezzi ribassati, si diventa permeabili alle infiltrazioni criminali. Si passa dall’illegalità finanziaria alla criminalità organizzata che fa terra bruciata delle aziende sane. Quelle che non possono competere su un mercato sleale. In quest’ottica sono fondamentali le associazioni di categoria, tutte, compresa quelle dell’agricoltura visto che tra le confische seguite all’operazione della polizia, ci sono anche vari terreni». E poi l’avvertimento: «Chi ha una società sana e si rende disponibile a questi sistemi è destinato a esserne fagocitato da un sistema che le aziende mira a indebolirle, a impossessarsene, ma anche a spogliarle e renderle marginali sul mercato. È questa capacità camaleontica di trasformarsi e di affacciarsi in nuovi settori che rende questi nuclei meno aggredibili nelle indagini sulla criminalità organizzata».
Cafagna Chi è sano e si rende disponibile è destinato ad essere fagocitato