Fuori strada con la moto, muore vicino a casa
«Ho sentito l’elicottero del 118 e ho avuto il presentimento che stesse arrivando per lui. Quando sono giunto sul posto, ho capito che si trattava di lui dai volti delle persone conosciute, che erano accorse e che mi sono venute incontro». È ancora sotto choc Omar Confente, fratello di Iglis, il 40enne dipendente dell’azienda conciaria Artipell, deceduto ieri, intorno alle 12.10, a causa di una fuoriuscita autonoma sulla strada provinciale 17, a Vestenanova, mentre stava tornando a casa in sella alla propria moto Kawasaki Z 1000.
«Era la sua passione, ma ogni tanto diceva agli amici che doveva venderla, perché troppo potente; purtroppo, non ha avuto la possibilità di farlo». Omar spiega, inoltre, che il fratello aveva chiamato poco prima di mezzogiorno la mamma, con la quale i due vivevano insieme nella frazione di Vestenavecchia: «Si era sentito con lei dicendole che sarebbe arrivato prima di mezzora. Ci eravamo visti la mattina: era uscito per fare un giro in moto. Penso stesse tornando da San Giovanni. Ora – aggiunge - dobbiamo stare vicini. Bisogna cercare di andare avanti e stare uniti». A fare chiarezza sulle cause e la dinamica dell’ennesimo mortale in moto nel Veronese dalla fine del lockdown saranno ora i carabinieri della stazione di San Giovanni Ilarione e Monteforte d’Alpone, intervenuti sul posto per effettuare i rilievi. Secondo una prima ricostruzione, la vittima stava viaggiando sulla strada provinciale 17, che unisce Monteforte d’Alpone a Vestenenanova, quando, per cause in corso di accertamento, arrivata in prossimità del centro abitato, a una curva a sinistra, ha perso il controllo del proprio mezzo colpendo il delineatore a fianco della carreggiata e finendo insieme alla moto nel dirupo. Ad allertare i soccorsi è stato un carabinieri fuori servizio che stava viaggiando sulla strada, e che è sceso lungo la scarpata trovando il centauro 40enne ancora vivo, ma gravemente ferito.
La vittima, purtroppo, non ha resistito fino all’arrivo del personale del 118, intervenuto con un’ambulanza e l’elicottero. E così, gli operatori del Suem non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. A quasi un mese dall’inizio della Fase 2, coincisa con la morte sulla stessa provinciale di un cuoco 27enne di Montecchia di Crosara, salgono a sei i centauri che hanno perso la vita sulle strade veronesi.