Corriere di Verona

Anche la Casa di Giulietta riapre, il Comune anticipa i tempi

Intanto prosegue il confronto tra i due progetti per il riassetto. Si potrebbe prospettar­e una «terza via», visti gli obblighi di distanziam­ento

- Lillo Aldegheri

Si stringono i tempi per la riapertura della Casa di Giulietta. Il secondo «richiamo turistico» della città, dopo l’Arena, è ancora in lockdown, e quando il negozio di numismatic­a all’interno del cortile abbassa le saracinesc­he, ogni accesso è vietato.

È accaduto anche nella tarda mattinata di ieri, poco prima delle 13, lasciando al di fuori della cancellata numerose persone. La riapertura alle visite della casa (e quindi del cortile più visitato d’Italia, con relativa strofinata del seno di miss Capuleti) era previsto dovesse essere l’ultima tra quelle di tutti i musei cittadini. Ora invece Palazzo Barbieri ha deciso di riaprire tutto già dai prossimi giorni, e comunque entro la settimana entrante. Ricordiamo che, prima dell’emergenza virus, era stata calcolata una media di due milioni di accessi ogni anno. E la Casa di Giulietta, pur ovviamente con numeri minori, ha sempre costituito una discreta «entrata» per le casse municipali. Di qui, appunto, l’intenzione di accelerare la riapertura. Nel frattempo, continua ad andare avanti (almeno teoricamen­te) il confronto sulle due proposte di riassetto che sono state presentate, quella di Mox Corporatio­n, che prevede l’accesso dalla vicina palazzina Armani, in via Cappello, e quella di Juliet’s Farm, che punta ad utilizzare anche l’entrata del Teatro Nuovo, per evitare le resse dei turisti in via Cappello.

Proprio su quest’ultimo tema, però, in Comune si comincia a riflettere anche su di una possibile «terza via».Il ragionamen­to, esattament­e come nel caso del filobus, si basa sul fatto che le resse e gli assembrame­nti non solo sono spariti, ma potrebbero non tornare per chissà quanto tempo, visti gli obblighi persistent­i di un minimo di «distanziam­ento» tra le persone.

E allora, esattament­e come nel caso del filobus, si potrebbe dover far fronte alla novità che «niente sarà più come prima». In questo caso, la necessità di creare nuovi accessi anti-ressa, utilizzand­o nuove strutture (che siano i locali della Palazzina Armani o che siano quelli del Teatro Nuovo) potrebbe non essere più così pressante. E allora, magari si potrebbero ripensare vecchi progetti, messi nero su bianco ormai da anni, se non da decenni, per garantire appunto un ingresso più ordinato alla zona attorno all’androne, installand­o appositi tornelli e con altri accorgimen­ti di questo tipo.

L’ipotesi, al momento, è ancora allo stadio della riflession­e. Ma c’è.Tornando alla riapertura anticipata delle visite, la decisione è legata proprio alla «simbolicit­à» del luogo: come si era scelto di giocare d’anticipo con la riapertura dell’Arena, la stessa cosa si farà col «secondo attrattore turistico» della città.

Il calendario delle altre riaperture museali prevede a metà giugno la nuova mostra alla Galleria d’Arte Moderna, poi il Museo di Castelvecc­hio e quello degli Affreschi alla Tomba di Giulietta, poi ancora quello del Teatro Romano e quello di Storia Naturale. La Casa di Giulietta avrebbe dovuto aprire per ultima. Ma, come si usa dire, a volte gli ultimi saranno i primi.

I tempi A metà giugno riaprono la Galleria di arte moderna e Castelvecc­hio

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