Ex Bam, lavori sospesi dai giudici
Consiglio di Stato, accolto il ricorso del comitato Asma
Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta del Comitato di Residenti «Asma» per un nuovo «approfondimento» sui lavori all’ex Bam sospendendoli fino all’autunno.
Nuovo intervento della VERONA magistratura nella battaglia in corso ormai da anni sulla realizzazione di un grande complesso edilizio nella zona di via Mameli (zona Ponte Crencano) sull’area dell’ex Bam. Il Consiglio di Stato ha infatti accolto la richiesta del Comitato di Residenti «Asma» (che si batte contro la costruzione) per un nuovo «approfondimento» della vicenda, sospendendo nel frattempo i lavori fino al prossimo autunno.
I giudici affermano infatti che, in attesa del giudizio di merito, fissato per il prossimo 22 ottobre,«nelle more, appare opportuno evitare ogni trasformazione dello stato dei luoghi». Il 17 gennaio scorso il Tar del Veneto aveva fissato proprio per il 22 ottobre l’udienza decisiva, ma aveva aggiunto che ciò era sufficiente, consentendo così all’impresa (Gruppo Italiano
Costruzioni) di andare avanti cl cantiere. Proprio su questo punto, però, il Comitato Asma (acronimo che sta per Associazione Santa Maria Ausiliatrice) aveva presentato un ricorso al Consiglio di Stato. Che adesso lo ha accolto. Il progetto, varato nel 2017 dalla giunta Tosi, prevede la costruzione di circa 150 appartamenti e di un supermercato Aldi. Secondo il Comitato, ciò provocherebbe ulteriori guai viabilistici in una zona già molto trafficata. I lavori nella zona sono peraltro già iniziati Sulla vicenda è in corso da tempo una dura polemica politica e adesso il capogruppo di Sinistra in Comune, Michele Bertucco, afferma che«l’ordinanza del Consiglio di Stato che dispone la sospensione dei lavori all’ex Bam è un piccolo passo in avanti per il quartiere ma un grande passo per la città. Per cantare vittoria – aggiunge - bisognerà attendere il giudizio di merito del Tar la cui udienza è fissata per il 22 ottobre, ma la conferma della sospensiva ci dice chiaramente che i rilievi sollevati in questi anni sono meritevoli del massimo approfondimento, che deve avvenire a bocce ferme».
I giudici In attesa del giudizio del Tar appare opportuno evitare ogni trasformazione