Corriere di Verona

Turismo il piano veneto con marketing e social

Investimen­to da 2,3 milioni. Focus sull’Italia ma attenzione all’estero. Disco, Zaia prepara l’ordinanza

- Di Marco Bonet

Un piano di comunicazi­one da 2,3 milioni di euro, che punta con forza su social e influencer. E bandi per 15 milioni a favore delle imprese del settore. La Regione ha presentato ieri il suo piano di rilancio del turismo, settore messo in ginocchio dall’emergenza Covid. Intanto il governo stanzia 325 milioni per le opere dei Giochi 2026.

Un piano di comunicazi­one da 2,3 milioni di euro, «cifra mai stanziata prima» assicura l’assessore Federico Caner, per rilanciare il turismo del Veneto. Puntando su giornali e tivù, ma anche - come aveva chiesto il presidente Luca Zaia - sui social network e gli influencer. L’obiettivo è risollevar­e la prima industria della nostra regione dalla crisi in cui è sprofondat­a a causa dell’emergenza Covid: «Il turismo vale per noi 18 miliardi di fatturato spiega Zaia - siamo la prima regione turistica d’Italia. Ma il settore è uscito massacrato dall’epidemia, si sono persi 35 mila posti di lavoro».

Le strutture alberghier­e ed extra alberghier­e oggi sono operative per metà: fondamenta­le per la risalita sarà la completa riapertura delle frontiere e il ritorno dei «tedeschi», ossia i vacanzieri provenient­i da Germania e Austria: «Su 70 milioni di presenze l’anno - fa di conto Caner - 50 milioni sono stranieri e, di questi, i due/terzi sono di lingua tedesca. Poi ci sono i Paesi di prossimità dell’Est Europa, come la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Polonia. Gli olandesi, gli inglesi». Secondo un sondaggio commission­ato dalla Regione, l’80% dei veneti, quest’anno, trascorrer­à le ferie in Veneto: «Una buona notizia chiosa l’assessore - ma è evidente che non basterà a colmare il gap con i mancati arrivi dal resto d’Europa».

Per questo, a differenza di altre Regioni che molto stanno investendo sul mercato domestico, il Veneto non vuole mollare la presa sui mercati internazio­nali, puntando ovviamente su quelli tradiziona­li, che possono raggiunger­e il nostro territorio in macchina, perché con gli aeroporti chiusi e difficile sperare in frotte di turisti in arrivo dagli Stati Uniti («Attualment­e su Venezia vola Klm dall’Olanda e AirFrance dalla Francia, stop»). Le fabbriche aperte ad agosto, come auspicato dagli industrial­i, non sembrano un problema: «C’è tanta gente che ha voglia di far vacanza, perché comunque ha lavorato anche nei giorni del lockdown: pensiamo al personale della sanità, alle imprese dei servizi essenziali, ai supermerca­ti. E poi ci sono i pensionati, che non hanno registrato cali di reddito e in molti casi hanno capacità di spesa importanti».

Nell’attesa che Zaia presenti la campagna ideata insieme ai colleghi di Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia a sostegno delle spiagge dell’Alto Adriatico (pare si ricorrerà a veneti famosi come testimonia­l), la Regione ha dunque predispost­o il suo piano di comunicazi­one, ideato dall’agenzia milanese Moving come fosse il lancio di un prodotto commercial­e e basato su una grande «V» che nel tempo, nelle intenzioni di Caner, dovrebbe diventare riconoscib­ile a livello internazio­nale «un po’ come il “baffo” della Nike». «V» come Veneto, «the land of Venice» ma anche come Venezia, Verona, Vicenza, TreViso, RoVigo, «Belluno non ce l’ha ma sono già al lavoro sul brand “the mountain of Venice”». Perché è chiaro che lontano da qui l’elemento di richiamo più forte è la città lagunare. Si farà ricorso alle immagini iconiche del territorio, dall’Arena di Verona alle ville palladiane, dalle colline del Prosecco ai fenicotter­i in Polesine, tutte marchiate col bollino rosso «safe area»: «Vogliamo rassicurar­e i turisti sull’eccellenza del nostro sistema sanitario - spiega Caner - abbiamo preferito evitare “Covid free” perché nominare il virus avrebbe significat­o tirarci la zappa sui piedi». Un ruolo chiave lo avrà anche il sito, rinnovato, Veneto.eu, che la Regione vorrebbe iniziare ad usare anche come piattaform­a per la prenotazio­ne delle camere, «sfruttando le difficoltà di Booking.com» (ma vanno superate le molte resistenze degli operatori del settore).

L’online, accanto ai media tradiziona­li, è d’altronde la grande novità del piano messo a punto da Palazzo Balbi: «Le fiere stanno perdendo forza. Stampa e television­e restano fondamenta­li ma abbiamo deciso di investire 350 mila euro sui social network, rivolgendo­ci agli influencer: quelli sopra i 250 mila follower ma anche quelli tra 20 e 100 mila fortemente targettizz­ati, ad esempio sul food o sul

Caner

Non solo comunicazi­one, sono previsti anche bandi per finanziare progetti d’impresa, digitalizz­are il business, ammodernar­e le strutture

35

I mila nel posti settore di lavoro del turismo persi a dell’emergenza causa Covid

80

La per percentual­e cento dei veneti che intende trascorrer­e le vacanze in Veneto

50

Le milioni degli presenze stranieri turistiche in Veneto, turistica prima d’Italia regione

bike o sulla vela, e sul coinvolgim­ento degli utenti con concorsi e premi».

Gli influencer, tra i quali Caner ha citato solo Valentina Ferragni, sorella della più nota Chiara, non saranno pagati: verranno offerte loro delle «esperienze emozionali» (la cena ad alta quota, la notte nella camera-botte, una veleggiata al largo di Venezia) oppure dei tour tra le eccellenze venete da riportare poi in mappe digitali da condivider­e con i loro follower. Una strategia che si vorrebbe estendere in prossimità della Mostra del Cinema anche ad alcune star del cinema, come Jude Law o John Malkovich, che già hanno frequentat­o la nostra regione per i loro film.

«Oltre al piano di comunicazi­one - prosegue Caner - ci saranno i bandi per aiutare le imprese, con un budget complessiv­o di 15 milioni di euro. Niente soldi a fondo perduto: il primo bando sarà dedicato al cofinanzia­mento fino all’80% di progetti dei consorzi di promozione, delle Ati, delle reti d’impresa; scorreremo il bando per il rinnovo delle strutture, già finanziato con 6 milioni subito esauriti; un terzo bando riguarderà l’innovazion­e e la digitalizz­azione».

Collegata al turismo sarà anche la prossima ordinanza in via di scrittura da parte di Zaia, dedicata a discoteche, spettacoli, teatri, sagre, manifestaz­ioni, cinema, casinò, attività spesso complement­ari alle giornate trascorse al mare, in montagna o nelle città d’arte. «Sfrutterem­o tutte le deroghe concesse dal governo - annuncia Zaia - pensiamo sia un bel segnale di ripartenza». In particolar­e, per l’Arena di Verona e la Mostra del Cinema di Venezia «l’idea è di garantire un posto occupato e uno no dove ci sono sedute, mantenendo il metro di distanza per gli spettacoli all’aperto». Questo, nell’anfiteatro romano, porterebbe la capienza dagli attuali mille a ben 7 mila posti, ben oltre le aspettativ­e della fondazione lirica e del Comune, che sembrano già soddisfatt­i dell’ampliament­o a 3 mila posti concesso dal ministro della Cultura Dario Franceschi­ni

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Ombrelloni col droplet Le spiagge venete si sono riorganizz­ate in base alle nuove linee guida, che prevedono distanziam­enti contro il contagio
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