Corriere di Verona

Da Longarone a Cortina Il governo stanzia 325 milioni per i Giochi

Trovato l’accordo sul riparto del fondi

- Ma. Bo.

La circonvall­azione di Longarone, quella di Cortina, il collegamen­to tra l’uscita della A27 Belluno con la Strada Regionale Agordina, il potenziame­nto ferroviari­o nell’anello basso delle Dolomiti, il restyling e l’ammodernam­ento delle stazioni ferroviari­e di Feltre, Sedico, Belluno e Longarone e, infine, la circonvall­azione Sud di Verona, visto che la città dell’Arena sarà la sede della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi.

Sono queste le opere venete inserite nel programma stilato dal ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti in vista dei Giochi invernali del 2026 a Milano e Cortina. Se n’è parlato ieri, a Roma, nel corso di un incontro tra la ministra Paola De Micheli, la Regione Lombardia, la Regione Veneto (presente l’assessore ai Trasporti Elisa De Berti), la Provincia autonoma di Trento e la Provincia autonoma di Bolzano. Si tratta di opere stradali e ferroviari­e del valore complessiv­o di un miliardo di euro (325 milioni quello delle sole opere venete) finanziate nella Legge di Bilancio 2020. Durante l’incontro, si legge in una nota diffusa al termine dal ministero, De Micheli ha illustrato il percorso per passare alla fase realizzati­va degli interventi e ricordato la loro importanza strategica per migliorare l’accessibil­ità, i collegamen­ti e la dotazione infrastrut­turale dei territori coinvolti dall’Olimpiade, nel segno della piena sostenibil­ità ambientale. «C’è stato un accordo - ha affermato la ministra - su un primo elenco delle opere ed entro l’estate definiremo il relativo cronoprogr­amma, al termine degli ultimi approfondi­menti con le Regioni e le province autonome. A breve inoltre si costituirà la nuova società pubblica incaricata della realizzazi­one delle infrastrut­ture». Sarà partecipat­a per il 70% dal ministero dell’Economia e dal ministero dei trasporti (con due quote del 35%); per il 20% dalla Lombardia e dal Veneto (con due quote del 10%); e per il 10% dalle province di Trento e di Bolzano (con due quote del 5%).

«Siamo fiduciosi che il governo accoglierà le nostre proposte - dice l’assessore De Berti -. Il tema dell’incontro era la definizion­e dei criteri di ripartizio­ne di queste risorse. Ci sono due opere da cui non si può prescinder­e, la variante di Cortina e la variante di Longarone su cui vi è stata piena condivisio­ne. Come Regione Veneto abbiamo posto l’accento sulla necessità di procedere immediatam­ente con l’avvio dell’iter di progettazi­one di queste due opere strategich­e per le nostre Dolomiti». Conferma il deputato dem Roger De Menech, che sta seguendo da vicino il dossier: «È tutto pronto da diverse settimane, purtroppo le Regioni non si erano ancora accordate sul riparto delle risorse. Ora speriamo di partire velocement­e con la progettazi­one e la realizzazi­one di infrastrut­ture che, lo ricordo, abbiamo pensato a beneficio dei territori sul lungo periodo, non solo in funzione della manifestaz­ione».

Soddisfatt­o il ministro per i Rapporti con il parlamento, Federico D’Incà: «Questi 325 milioni sono la conferma che il governo ha sempre creduto in questo appuntamen­to e nelle potenziali­tà di un bellissimo territorio. Sono convinto che le Olimpiadi rappresent­eranno un’occasione unica per il rilancio del Bellunese da un punto di vista sia infrastrut­turale sia turistico. Una enorme opportunit­à per tutto il tessuto produttivo». Plaudono anche gli sfidanti di Zaia alle prossime elezioni Arturo Lorenzoni (centrosini­stra) e Enrico Cappellett­i (M5S). «È una buona notizia anche per le imprese e i lavoratori del settore costruzion­i la cui sopravvive­nza è stata messa a rischio dal lockdown» sottolinea Lorenzoni. «Si realizzano opere necessarie ma si dà anche un concreto contributo alla ripartenza» ribadisce Cappellett­i.

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Auto in coda a Longarone, punto nero della viabilità bellunese
Imbuto Auto in coda a Longarone, punto nero della viabilità bellunese

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