Assessorati «rosa», si accelera per il rimpasto
Le «candidature»
Al posto di Neri, Briani e Segala si fanno i nomi di Fiore Adami, Leso e la «new entry» Ballini
(l.a.) Potrebbero accelerare i tempi per il previsto «rimpasto» di giunta a Palazzo Barbieri, e gli assessorati che cambieranno titolare potrebbero essere tre o quattro. La maggioranza sta tenendo una serie di riunioni (anche sulle nomine ai vertici di VeronaMercato, Solori ed Amt) e le proposte si moltiplicano. Ad essere in bilico sono soprattutto tre deleghe, tutte al femminile: quella di Edi Maria Neri (Patrimonio), quella di Francesca Briani (Cultura) e quella di Ilaria Segala (Urbanistica) contestata da alcuni partiti di maggioranza per la «linea dura»da lei seguita nel corso della discussione sulla Variante 23. Turbinano i nomi delle possibili sostitute: c’è la consigliera comunale Mary Fiore Adami (Fratelli d’Italia, in foto) di cui si parla da tempo. Ma c’è anche Anna Leso, che accontenterebbe un’ala di Forza Italia e che farebbe anche un favore a Fratelli d’Italia in quanto, diventando assessore, dovrebbe dimettersi da consigliera comunale, facendo così subentrare Gigi Pisa il quale, a sua volta, lascerebbe ad Antonio Lella la presidenza della società Terminal Gate. Tre piccioni con una fava, insomma, per i seguaci della Meloni. Il terzo nome di «possibile assessora» è una new entry assoluta, ed è quello di Elena Ballini, architetto, già direttore di Ater, in passato presidente della prima circoscrizione per Alleanza Nazionale, oggi vicina al movimento Battiti del sindaco Sboarina. Resta infine sul tavolo la proposta di Verona Domani (che sarà quasi sicuramente accolta) di nominare assessore il suo attuale capogruppo, Marco Zandomeneghi, per far posto al quale si dovrà peraltro trovare una soluzione al problema delle quote rosa, visto che in giunta, per legge devono esserci almeno 4 donne su 11. Ed anche un maschio dovrà quindi cedere il proprio posto.